“Notti magiche” è la canzone che risuona sempre in queste occasioni. Sui social impazzano le dirette, le foto, i messaggi di entusiasmo che i ragazzi della Nazionale Italiana ci hanno saputo regalare, trionfando nella finale di Euro 2020 disputata a Wembley
Destino ha voluto che questo fosse un europeo particolarmente sentito. I mesi trascorsi in casa, le tensioni, la paura di restrizioni ancora più imponenti. Lo spettro del lockdown ci tiene sempre un po’ defilati (no vax e negazionisti a parte) dai festeggiamenti, dagli abbracci, dalle esternazioni di affetto. Ma quella di ieri sera è stata una grande festa nazionale alla quale non ci si poteva sottrarre, neppure volendolo.
Noi, italiani, avevamo bisogno di questa vittoria, avevamo bisogno di vivere per un momento come se il covid non fosse mai esistito, di vivere in maniera NORMALE.
Eh sì, le restrizioni, o per meglio dire, le regole che tanto ci hanno condizionato in questo ultimo anno, sono saltate. Ci siamo uniti tutti in un unico abbraccio, perché l’Italia è campione d’Europa. E perché questo sembra un forte segnale di rinascita, di ripartenza, un passo verso il nuovo che verrà. Campioni sul campo, campioni di sportività, campioni di ottimismo e campioni di amicizia, che ci hanno fatto credere che si può ancora gioire, nonostante tutto.
Una squadra compatta e molto valida quella guidata da Mancini, che ci ha regalato un sogno necessario, nel momento storico giusto. Ci rende felici, anche se per un giorno o due, e ci stupisce anche, vedere come il calcio possa unire una nazione, possa spingerci a mettere da parte le contrapposizioni e possa farci sentire parte di una nazione che crede fortemente nello stesso obiettivo. Lì, tutti insieme, con il fiato sospeso a ogni azione, a ogni rigore, a ogni fallo, con il cuore su e giù.
Bisogna riconoscere questa grande capacità al calcio. Da non appassionata di questo sport, ammetto di vivere sempre con sorpresa il modo in cui questo gruppo di azzurri possa riuscire a tirare fuori il meglio, a generare un’unità di intenti e sentimenti che difficilmente si raggiunge in altri contesti.
Va duramente condannata la reazione dei tifosi inglesi, fomentata probabilmente anche dalle facce rancorose dei giocatori, e simbolo di una civiltà forse più finta di quello che si vuole ostentare. Senza voler salire sul piedistallo, si può affermare che se l’Italia avesse perso questa finale avrebbe avuto certamente una reazione più composta e sportiva nel vero senso del termine. Dispiace nel 2021 vedere come lo sport non sia inteso da tutti come una sana competizione, in cui occorre essere anche capaci di perdere.
Il cuore, la spontaneità, il sorriso, sono elementi cardine della cultura italiana, e gli azzurri lo hanno dimostrato nel modo più bello. Oggi è tempo di lodare l’Italia, e non di “sottomettersi” all’apparente prestigio degli altri Paesi. L’Italia è un paese che vale, gli italiani sono “brava gente” davvero, pur avendo sugli spalti le pecore nere che tutti i popoli europei possano o non possano avere. Di certo la civiltà italiana risalta oggi ancora di più.
Grazie ragazzi, grazie campioni d’Europa!
Foto: pagina Facebook Nazionale Italiana di Calcio