La fortunata saga che ha avuto seguito con la fiction Rai, protagonisti Lino Guanciale e Alessandra Mastronardi, è giunta a un importante traguardo. Ed è da poco uscito il nono libro della Gazzola, dedicato appunto all’Allieva
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La quarta giornata del SalTo si è presentata per molti versi simile alla precedente, in termini di numeri di visitatori che hanno “invaso” i corridoi e le sale di Lingotto Fiere, da cui si sono dipartite interminabili file per seguire gli interventi dei numerosi ospiti che hanno arricchito la domenica del Salone.
Per LaTuaNotizia abbiamo seguito interventi, tra cui si annoverano due ricorrenze interessanti per il contesto letterario.
Una prima ricorrenza è un record tutto messinese, con il decennale dalla pubblicazione del primo capitolo della saga de L’Allieva di Alessia Gazzola, che intanto fa tagliare al suo personaggio la meta del nono libro, La ragazza del collegio (ed. Longanesi, 2021).
L’appuntamento con l’autrice messinese, che negli anni ha visto trasporre la sua serie sotto forma di fiction Rai – con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale -, oltre a produrre una serie sul personaggio Costanza Macallè e altre opere autoconclusive, è stata occasione per tracciare una panoramica di tutti i traguardi raggiunti in questi anni di prolifica creazione.
Altra ricorrenza ha visto protagonista una grande firma della letteratura mondiale contemporanea: Michel Houellebecq, autore francese che è stato insignito del Premio letterario internazionale Mondello – sezione Autore Straniero. Conversando con Marco Missiroli e Giovanni Puglisi, l’autore francese ha avuto modo di scavare a fondo nella sua storia letteraria e nel suo percorso artistico, condividendo le riflessioni sul proprio stile dissacrante e dalla forte vena critica nei confronti della contemporaneità mondiale e dell’attualità francese.
Continuando nel percorso tracciato dalla ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, un’interessante lettura a cui il SalTo ha dato spazio è stato l’intervento di Lucilla Giagnoni, con la presentazione del suo testo teatrale Vergine Madre, progetto con cui l’autrice e attrice mette in scena la sua interpretazione della Divina Commedia dal punto di vista delle donne dantesche, e attraverso la sua sensibilità di donna. In allegato al volume, ricorda la stessa Giagnoni, vi è il QR code che rimanda alla sua interpretazione dell’opera dantesca, a cui ha lavorato durante il primo lockdown, dal Nuovo teatro Faraggiana di Novara di cui è direttrice artistica, ma la cui genesi e la cui passione affonda le radici nel 2001.
Un’immersione totale, quindi, nella letteratura contemporanea che gioca con la creatività, l’analisi critica della realtà, le suggestioni di testi immortali come la Divina Commedia che ancora oggi riescono a offrire spunti di riflessione e ispirazione per rinnovare la memoria di un pilastro della nostra cultura e identità italiane, e supportando la creazione di nuove opere.