Dal 4 all’8 dicembre, il centro congressi La Nuvola di Roma ha ospitato la prima edizione post-pandemica di Più libri più liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, che ha visto i suoi natali nel 2002, grazie all’intuizione del Gruppo Piccoli Editori dell’Associazione Italiana Editori.
La cinque giorni ha visto la mobilitazione di esponenti del mondo della cultura e delle professioni connesse all’editoria, regalando ai visitatori la possibilità di esplorare e vivere il settore editoriale nelle sue molteplici sfumature.
Sono stati tre i percorsi tematici in cui si è articolata la fiera: culturale (aperto al pubblico per incontrare editori e autori e partecipare alla presentazione delle nuove uscite editoriali), professionale (per conoscere i tecnicismi dell’editoria e dei settori che si legano a essa, come la tecnologia e la comunicazione) e l’area ragazzi, per offrire anche ai giovani lettori un’esperienza che alimenti l’interesse per la lettura e le attività culturali.
Oltre a rappresentare un importante strumento di aggregazione e partecipazione, l’appuntamento dicembrino annuale con Più libri più liberi, secondo quanto dice di sé l’organizzazione della manifestazione, cerca “di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per portare in primo piano la propria produzione, spesso ‘oscurata’ da quella delle imprese più grandi, garantendogli la vetrina che meritano. Una vetrina d’eccezione, nella capitale d’Italia e durante il periodo natalizio.“
Se si considera che “dal 2018 Più libri più liberi si è arricchita con il PLPL Business Centre, un’area di 500 mq a uso esclusivo degli operatori professionali: il punto di incontro di tutti gli attori del mondo editoriale italiano e internazionale interessati a dialogare con i nostri editori“, è chiaro il valore aggiunto di Più libri più liberi nel dare seguito alla sua impronta ideologica, alla “missione” a cui l’evento si è votata: sostenere la pluralità delle esperienze editoriali, delle voci di editori e autori che pubblicano e vogliono fare conoscere e diffondere le loro storie, le loro espressioni artistiche, il pensiero che infondono nelle loro opere.
Finisce quindi l’edizione 2021 di Più libri più liberi, lasciandoci con la convinzione che non sia solo un nome, ma anche uno slogan efficace per ritrovare nella letteratura l’importanza che la lettura riveste ancora oggi, come sinonimo di esercizio e difesa delle proprie libertà di pensiero ed espressione.