Giornata Internazionale del Volontariato: nel 2020 ha un significato speciale. Lo raccontano i volontari del Cesv

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Il senso del dono al centro delle riflessioni di Rosario Tuvé (Accir), Nina di Nuzzo (Banca del Tempo) e Raffaella Casablanca (Comunità di Sant’Egidio)

“È sotto gli occhi di tutti e basta parlarne con i volontari per averne conferma: questa del 2020 è una Giornata Internazionale del Volontariato che assume un significato speciale. Vissuta senza manifestazioni ma con la soddisfazione profonda che anima chi sta dando un contributo significativo alla propria comunità in un momento particolarmente difficile quale è questo contrassegnato dall’emergenza Covid”. Così Santi Mondello, presidente del CESV Messina ricorda la celebrazione del 5 dicembre. Una Giornata che CSVnet, Forum Terzo settore e Caritas Italiana celebrano con “Insieme possiamo”, la staffetta dei volontari sabato dalle 10 alle 13, un evento on line sulle emozioni vissute nell’impegno durante la pandemia e sul “volontariato del futuro” (in diretta Facebook su https://www.facebook.com/giornatadelvolontariato). A Mondello fa eco Rosario Ceraolo, direttore del Centro Servizi. “In questi mesi il ruolo delle volontarie e dei volontari si è rivelato uno strumento insostituibile, capace di intervenire con tempestività e anche con inventiva, affrontando e risolvendo problemi nuovi e vecchi”.

Lo conferma Raffaella Casablanca, 50 anni, assistente sociale di professione e volontaria della Comunità di Sant’Egidio di Messina. “Credo che quest’anno la ricorrenza si vesta di un’importanza ancora maggiore. È aumentata la solitudine, soprattutto tra gli anziani, ed è aumentata la povertà, che ha aggredito anche nuclei familiari finora solidi. Gli effetti del Covid si sono fatti sentire nettamente. La segreteria della nostra comunità è stata letteralmente invasa dalle richieste d’aiuto che sono praticamente raddoppiate”. A colpire particolarmente – dice Casablanca – sono i tanti casi di quarantene, più o meno prolungate, che hanno acuito casi di isolamento e di bisogno. Ma anche i tantissimi appelli di messinesi trasferiti al Nord che hanno telefonato perché ai genitori rimasti a Messina fosse data quella mano d’aiuto che loro, non potendosi spostare, non potevano dare. Cibo e compagnia, medicinali e ascolto. Serenità per chi vive a Messina ma serenità anche per chi vive al Nord. Interventi che si sono sommati ai tanti svolti quotidianamente dalla comunità – dai supporti alle persone che vivono in strada alla distribuzione dei pacchi spesa all’animazione dei bambini residenti in zone a rischio della città – e per i quali “è stata ed è commovente la gratitudine che ci è stata espressa”.

Vivrà la Giornata del 5 dicembre con “gioia di vivere, consapevolezza di essere una persona fortunata, coscienza dei miei bisogni e, sempre, predisposizione al bene”, Nina Di Nuzzo, 83enne che “non sente” la propria età, appassionata operatrice della Banca del Tempo di Alì Terme. “Il nostro è un volontariato particolare, perché ciò che doniamo, cioè il nostro tempo, ci viene restituito tramite il dono del tempo di qualcun altro. Tuttavia nessuno ci obbliga a donare. In principio c’è appunto questo dono, questo senso del dono. E anche la ‘restituzione’ è un fatto di profondo significato. Perché scopriamo che tutti noi abbiamo tantissimo da poter donare agli altri, e spesso non ne siamo consapevoli. E c’è di più. Oltre ad uno scambio, che ha valenza economica, la socialità, che si crea nel rapporto umano, e la parità sono i valori della Banca del Tempo, perchè un’ora data ha lo stesso valore per tutti indipendentemente dal tipo di prestazione, un’ora data  è semplicemente un ora di vita!”.

Ed è appunto il dono il senso primo e ultimo del volontariato, secondo Rosario Tuvé, presidente dell’associazione Accir Messina, quella per intenderci che garantisce il ponte radio in caso di calamità, com’è stato per Giampilieri. Tuvé ha 59 anni, avendo cominciato le sue attività da volontario in parrocchia quando era appena 18enne. La Accir compirà invece 30 anni il prossimo anno. All’inizio erano in 7 associati, adesso sono una sessantina. E la missione è doppia, protezione civile e assistenza alle persone disabili. Quest’ultimo compito – come sottolinea Tuvé – “significa che facciamo insieme ciò che fanno insieme degli amici. Gite e passeggiate, feste di compleanno, andare a teatro o al cinema … Troviamo il tempo e soprattutto il piacere di condividere momenti belli”. Momenti che sono accompagnati da “grandissima soddisfazione, una soddisfazione che è quasi impossibile da spiegare”. Ma, attenzione, dice Tuvé. “Volontariato equivale a dono. Bisogna farlo con cuore puro. Senza interessi e senza farsi i conti. Anche se, val la pena di sottolinearlo, è necessario conoscere e rispettare le leggi, proprio per rendere sempre più efficace il proprio dono. Ma se il volontariato si trasforma in una sorta di mestiere, perde tutto il suo significato”. Per questo, la Giornata del 5 dicembre “è, a mio parere, un modo valido per ricordare la gratuità e la liberalità dell’impegno di noi volontari”.

“Vogliamo cogliere l’occasione data dalla Giornata Internazionale del Volontariato del 2020 – concludono ad una voce Mondello e Ceraolo – per confermare l’impegno del CESV Messina  al servizio delle volontari e dei volontari che operano per il bene comune e per la promozione della cultura della solidarietà”.

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