La Wunderkammer di Anderson e Malouf: la mostra delle meraviglie

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È stato presentato a Milano il 20 settembre 2019 il progetto espositivo concepito dal regista Wes Anderson e dalla moglie Juman Malouf intitolato Spitzmaus Mummy in a Coffin and other Treasures (Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori).

La mostra conta 538 opere d’arte e oggetti selezionati, provenienti da 12 collezioni del Kunsthistorisches Museum di Vienna e da 11 dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna.

Inizialmente esposta nel primo dei due musei austriaci citati tra novembre 2018 e aprile 2019, la mostra di Milano alla Fondazione Prada ne rappresenta la seconda versione, più estesa per superficie e numero di opere.

La mostra prende il nome dal sarcofago di Spitzmaus, ovvero una scatola di legno che contiene la mummia di un toporagno risalente al IV secolo a.C. Gli egizi, oltre a eseguire processi di mummificazione dei propri defunti, potevano eseguire lo stesso processo su animali sacri e non sacri. Il toporagno in questione, apparteneva alla seconda di queste categorie: gli animali non sacri potevano anche essere mummificati qualora rappresentassero delle qualità. Il toporagno era simbolo di umiltà e rapidità.

La mostra può essere definita come Wunderkammer, letteralmente camera delle meraviglie, ovvero un modello espositivo molto in voga nel Cinquecento e Settecento, in cui delle camera venivano allestite per ospitare collezioni e mostre di meraviglie provenienti da tutto il mondo.

Elmo a testa di volpe, 1526

Anderson e Malouf hanno voluto riscrivere i canoni della Wunderkammer e hanno disposto le collezioni per percorsi tematici originali. Ci sono stanze dedicate al colore verde in cui si trovano oggetti caratterizzati da questo colore; la stanza degli oggetti piccoli; la stanza del mistero, piena di oggetti di cui non si comprende bene il funzionamento o la natura, e che suscita quell’alone di mistero e stravaganza che attira, incuriosisce e fa apprezzare la scoperta di questa mostra delle meraviglie.

Per tutti gli appassionati di arte, di collezionismo o anche solo per coloro che vogliono ammirare bellezze esotiche e curiosità da tutto il mondo, potranno quindi approfittare della mostra fino al 13 gennaio 2020.

Antonino Mangano

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