“La verità Ammiraglio! Ci dica la verità! Sono dieci anni che aspettiamo! Dieci anni!!” la frase che il giornalista Rocco Ferrante nella straordinaria interpretazione di Corso Salani urla nel film “Il muro di gomma”, rimbomba ancora forte nelle orecchie di tutti gli italiani. Era il 1991 quando uscì il film di Marco Risi, e allora, di anni, ne erano passati “solo” dieci.

Oggi, che di anni ne sono passati quaranta, quell’urlo di Salani colpisce ancora per l’intensità e assume però un tono quasi beffardo: sono 40 anni che aspettiamo, 40 anni!
Sono cambiati governi e capi di Stato, è nata l’Unione Europea, è caduto il muro di Berlino, è crollata l’Unione Sovietica, ma il “nostro” muro, quello di gomma, rimane ancora in piedi e sembra indistruttibile.
A vederlo oggi, il film di Marco Risi, rimane forse ancora il documento migliore per conoscere la storia della Strage di Ustica. O meglio, per conoscere quel poco che si conosce. Un film che sorprende ancora per la sua lucidità nel narrare in modo del tutto asettico e con dovizia documentativa uno dei misteri più oscuri del nostro paese. Grazie soprattutto – lo ripetiamo – alla straordinaria interpretazione del compianto Corso Salani, “Il muro di gomma” è divenuto negli anni un film-manifesto, simbolo di quella richiesta di verità e giustizia che, a gran voce, chiedono non solo i parenti delle vittime del DC-9 ma tutti gli italiani.
In questi giorni la pellicola di Marco Risi sta passando su Cine 34, tuttavia, fino all’11 luglio, sarà possibile vederlo gratuitamente in streaming sul sito Mediaset a questo link.