Intrecci Etici: ecco perché sostenere il documentario sulla moda sostenibile. INTERVISTA AGLI AUTORI

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Ci siamo mai chiesti cosa indossiamo realmente?
Chi produce i nostri vestiti? In che condizioni lavora? E i vestiti dove vengono prodotti? Ma soprattutto, come fanno a costare così poco?

Dietro i prezzi bassi della fash fashion ci sono salari insufficienti, nessuna regolamentazione a tutela dei lavoratori e spesso l’utilizzo del lavoro minorile. Basti pensare al crollo del Rana Plaza di Savar in Bangladesh, nel 2013, il più grande incidente legato all’abbigliamento nella storia.

Esistono tuttavia dei modelli positivi presenti nel nostro paese. I registi Lorenzo Malavolta e Lucia Mauri, di LUMA video , hanno deciso di realizzare un documentario per far emergere e valorizzare proprio questi esempi di moda sostenibile al fine di dimostrare che il cambiamento è possibile e per stimolare altri produttori e consumatori a fare scelte più etiche e sostenibili.

Per realizzare il loro progetto hanno lanciato una campagna di crowfunding sulla piattaforma di produzioni dal basso.

La loro idea ci ha molto incuriosito e abbiamo deciso di far loro alcune domande per conoscerli meglio. Ecco cosa ci siamo detti.

Come vi è venuta in mente l’idea di raccontare il mondo dello slow fashion?

L’idea di realizzare un documentario come Intrecci Etici è nata proprio dalla nostra stessa voglia di approfondire ed esplorare le tematiche relative alla sostenibilità legata al mondo della moda.Noi stessi cerchiamo di stare attenti alle nostre scelte quotidiane e fare il possibile per adottare comportamenti e abitudini sempre più sostenibili e attente all’ambiente, ed è proprio qui che ci siamo resi conto di quanto poco sapessimo in fatto di moda sostenibile, così abbiamo iniziato ad informarci e ci si è davvero aperto un mondo. Abbiamo pensato di creare un documentario sullo slow fashion in Italia proprio per questo: vogliamo rendere più accessibile la cultura della moda etica a chi è interessato a cambiare le cose facendo scelte più sostenibili.

Vi siete già occupati in passato di questo tema?

In maniera approfondita non ne avevamo ancora avuto l’opportunità, anche per questo è nata l’esigenza di creare Intrecci Etici. Avevamo già accennato all’argomento all’interno di un episodio di Le mani di Milano, la nostra docu-serie di 9 episodi in cui abbiamo raccontato le storie di alcuni giovani artigiani milanesi. In uno di questi episodi, Giulia Bertelli di Un Peu Sauvage parla della sua avventura nel mondo del knitting, trasformato da passione in lavoro, e spiega quanto ritenga positivo il fatto di poter contribuire a cambiare il mondo della moda dall’interno attraverso le sue scelte. Qui il link del video: https://vimeo.com/324935462

Nel vostro film pensate di raccontare anche storie di imprese che praticano già lo slow fashion?

Certamente! Il documentario si svilupperà sull’intreccio di diverse storie di produttori e consumatori che racconteranno come e perché hanno scelto la via etica e sostenibile per la loro attività o per le loro scelte di consumo.
Verrà coinvolta tutta la catena di produzione e consumo della moda: dai produttori di fibre, passando per le tinture naturali, fino alla produzione di tessuti e, in seguito, di capi finiti, sia da parte di grandi produttori che di piccoli artigiani. Arriveremo infine a raccontare come i consumatori si impegnano con le loro scelte e le loro azioni a diffondere la cultura dello slow fashion. Mostreremo i diversi punti di vista di chi sta portando avanti la Fashion Revolution in Italia, dal piccolo al grande, perché ognuno può fare la differenza.


Pensate di ambientare il documentario solo in Italia o avete in mente di andare anche all’estero?

Abbiamo pensato di circoscrivere il documentario al solo territorio italiano per dimostrare che anche in Italia è possibile fare slow fashion e per promuovere le attività meritevoli presenti nel nostro paese. Vogliamo che sia un documentario di speranza e positività, sia per i produttori che per i consumatori italiani che potranno ispirarsi alle attività che già hanno scelto la strada della sostenibilità e migliorare così le proprie abitudini di acquisto e di consumo.


Dove sarà possibile vedere il documentario?

Il documentario verrà distribuito online da Infinity Tv che ne sostiene la produzione co-finanziandolo per il 50%. Sarà perciò possibile vederlo in streaming all’interno della piattaforma di Infinity Tv. Inoltre, prevediamo di organizzare anche alcune proiezioni in cinema selezionati in giro per l’Italia così da permettere a più persone di informarsi riguardo il tema dello slow fashion, anche attraverso l’organizzazione di eventi che sensibilizzino sul tema.

Chi volesse sostenere il progetto, può farlo dalla pagina della campagna di crowfunding sul sito di produzioni dal basso.

Sebiano Chillemi

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