« Sconvolgente . Sconvolgente. È una sentenza che indigna».
Intervistata da Cristina Rufini per il Quotidiano Nazionale, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna, tira fuori tutta la sua rabbia. Rabbia e delusione per come la vita delle donne venga tenuta in così poco conto, dopo aver letto le motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Messina, che ha revocato il risarcimento ai figli di Marianna Manduca, uccisa dal marito e padre dei bambini.
Marianna Manduca, 30 anni, fu uccisa a coltellate a Palagonia (Catania) nel 2007 dal marito Saverio Nolfo. L’uomo, che aveva precedenti per droga, fu arrestato. Sta scontando in carcere 20 anni, pena inflitta in abbreviato. I tre bambini furono adottati da un cugino della vittima, Carmelo Calì, che vive a Senigallia, nelle Marche, con la moglie e tre figli. Calì non aveva mai conosciuto i tre figli della cugina uccisa. E proprio lui fece ricorso per avere il risarcimento .
« È sconvolgente – ribadisce la Carfanga – che i giudici abbiano sentenziato, in nome del popolo italiano, che non vi fu negligenza da parte di chi, preposto a proteggere la vita di noi tutti e a fare giustizia, ha ignorato le fondate e disperate richieste d’aiuto di Marianna. E il problema non si pone solo a Messina» .
Alla domanda della cronista su quali possono essere le misure correttive da poter applicare per mettere al sicuro le donne che denunciano, la Carfagna risponde che Forza Italia ha già presentato emendamenti alla proposta ‘Codice Rosso’ per ampliare l’ambito di applicazione del braccialetto elettronico: deve diventare complementare anche all’allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento.






