Lelio Giannetto se n’è andato da quasi cinque anni ma la sua associazione Curva Minore ha continuato a intessere rapporti e dialoghi internazionali, privilegiando sempre le commistioni crossover, chiamando a raccolta tutti i musicisti, ai quattro angoli del pianeta, che trovavano in Lelio un centro di gravità potente. Oggi nel nome del contrabbassista viene lanciata la prima edizione di un concorso di composizione destinato al suo strumento. Al Premio Lelio Giannetto possono partecipare – entro il 31 agosto – compositori di qualsiasi nazionalità o età, scegliendo una delle due sezioni, per contrabbasso solo e per due/tre contrabbassi, senza uso di elettronica o amplificazioni; i pezzi selezionati saranno eseguiti per Solo per Lelio 2025, il 19 dicembre – giorno in cui è morto Lelio nel 2020 – alla Sala Perriera dei Cantieri culturali alla Zisa, e saranno registrati in presa diretta ad alta qualità. Il Premio Lelio Giannetto nasce con il sostegno della Regione Siciliana – Dipartimento dei beni culturali, il Ministero della Cultura e Genìa LabArt Palermo, in collaborazione con AIAM – Associazione Italiana Attività Musicali. Tutte le info su www.curva minore.org
Sarà il duo formato dal musicista-traduttore Valerio Mirone (guzheng orientale, voce e strumenti elettroacustici, pupazzi) e violinista italospagnola Eloisa Manera (violino, voce ed elettronica) a chiudere questa edizione di PrimaVera contemporanea di Curva Minore: giovedì prossimo (29 maggio) alle 21.15 alla sala Perriera dei Cantieri culturali alla Zisa (via Paolo Gili 4) il concerto-performance pakkyōne che dopo essere stato proposto in oltre 16 Paesi, approda a Palermo. Quello di Valerio Mirone è un vero esperimento vocal-musicale che si nutre di esperienze diverse, lingue ancestrali, suoni dal mondo, ma anche elettronica e strani abbracci, partendo dal guzheng orientale che, in questo caso, dialoga con il violino e l’elettronica. pakkyōne sono due pupazze dagli indumenti sdruciti, confezionate con spille da balia e stracci scoperti in una piccola masseria abbandonata. Non parlano ma si esprimono in una sorta di moto-linguaggio che articola grafemi sonori e scatti di testa. Le loro corde vocali, cucite insieme da spago e foglie di menta intrise nella resina, raschiano l’aria e si ingolfano spesso. Costruite senza volto e prive di occhi, talvolta prendono a prestito mascheroni di varie fogge per osservare il mondo ed evitare d’inciampare. Biglietto: 10/7 euro.
Eloisa Manera
Violinista italospagnola, comincia a suonare a 8 anni e non si è mai fermata. Da giovanissima frequenta l’Accademia della Scala di Milano e si laurea nei Conservatori di Venezia, Cremona, Milano sia in classica che in jazz. Ha partecipato a produzioni musicali con Herbie Hancock, Karl Berger e Ingrid Sestro, Ralph Alessi, Chris Cutler, Keith e Julie Tippett, Mike e Kate Westbrook, Adam Rudolph, Cyro Baptista e moltissimi altri. Ha suonato in Italia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Turchia, Marocco, Gabon, Paesi Bassi, Portogallo e Stati Uniti all’interno di festival di classica, elettronica e jazz.
Valerio Mirone
Polistrumentista e studioso di throat singing (canto di gola) e canto armonico, Valerio Mirone ha scoperto pochi anni fa lo Guzheng, sorta di cetra a 21 corde di ispirazione orientale, e lo ha iniziato a suonare rendendolo il cuore del suo concerto; ora è reduce da YOROPPA, il tour europeo con cui ha portato pakkyōne in 16 paesi per 23 concerti per presentare il suo disco di debutto. In passato è stato attore e compositore per la Compagnia del Teatro del Baglio di Villafrati diretta da Enzo Toto, per la quale ha inciso un triplo album dedicato alla trilogia basata su Horcynus Orca di Stefano d’Arrigo; già docente di lingua giapponese alle scuole superiori, membro del Contemporary Sounds Unity di Lelio Giannetto e collaboratore esterno all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, attualmente si divide fra il mestiere di traduttore e l’attività di musicista e performer: Utveggi (4 album, un tour in Giappone), pakkyōne, Monogatari, Wadi Ensemble della Fondazione Merz e l’associazione LaboArt di Tropea sono alcuni dei progetti di cui fa parte o con cui collabora.






