Acireale: quella fiaccolata e quel silenzio dal quale possiamo imparare

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Un frammento della fiaccolata di Acireale

Si sono tenuti ieri, 27 febbraio, i funerali di Margherita Quattrocchi e Lorenzo D’Agata, due delle vittime dell’enorme tragedia che ha colpito la comunità di Acireale domenica 24 febbraio. I tre erano a bordo di una Fiat Panda quando la forza di un’onda anomala li ha trascinati in mare.

Nella serata di ieri si è svolta una fiaccolata attraverso la quale la comunità ha manifestato la propria vicinanza al dolore delle famiglie di Enrico Cordella (che risulta ancora disperso), di Margherita e di Lorenzo.

Come tante stelle, le luci della fiaccolata di ieri sera (FOTO) hanno illuminato la strada che costeggia il mare, mentre la domanda che attanaglia l’intera comunità, e non solo, rimane la stessa: questa tragedia poteva essere evitata? La gente del paese, interpellata dai giornali locali sottolinea quanto sia pericoloso sostare nei pressi del porticciolo quando il mare è agitato, come domenica sera. Ma di certo, i tre ragazzi non potevano immaginare il pericolo che stavano correndo.

Polemiche si sono innescate anche in merito alla decisione da parte dell’amministrazione comunale di confermare gli eventi del carnevale. Una decisione, secondo quanto affermato dal sindaco di Acireale, Stefano Alì, abbastanza sofferta. Le polemiche probabilmente continueranno, così come gli interrogativi su questa triste vicenda.

Ma, quando le luci e le polemiche saranno spente, c’è ancora una cosa che possiamo fare: possiamo IMPARARE, affinché il ricordo di questi tre giovani non sia vano. Il primo cittadino lo ha voluto sottolineare in uno dei suoi interventi la volontà di organizzare degli incontri nelle scuole, poiché è importante imparare da questa tragedia.

IMPARARE che la natura non sempre può essere dominata dall’uomo, imparare a riconoscere i pericoli, a difendere la propria vita. Ben vengano allora gli incontri nelle scuole, a contatto con i giovani, come auspicava il sindaco, si ricordi loro che la vita è bella e preziosa e che va sempre tutelata.

Sentiamoci piuttosto tutti molto più fragili e IMPARIAMO da questo, affinché delle famiglie non debbano più piangere i loro ragazzi. Affinché possiamo sempre distinguere le situazioni pericolose e tenerci al riparo, affinché possiamo ricordarci che la natura è meravigliosa, ma a volte può essere veramente malvagia. IMPARIAMO da questo, per onorare la memoria di Enrico, Margherita e Lorenzo.

Antonella Trifirò

Giornalista pubblicista, appassionata di lettura e scrittura in tutte le forme. Scrivere per vivere e raccontare.

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