Un’estate in Provenza: quarta tappa

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Nel corso delle prime tre tappe del viaggio in Provenza, abbiamo glissato sulle rinomate spiagge per concentrare l’attenzione sui tesori culturali che le città più importanti ed anche quelle meno conosciute celavano tra le loro vie.

Alle volte, però, durante una vacanza c’è bisogno di allontanarsi dal brulicare della vita nelle strade dei centri urbani e cercare di conoscere molto più a fondo un luogo, esplorandone i luoghi più selvaggi o, perlomeno, più distanti dall’intervento antropico, arrivare all’anima primigenia dei luoghi.

In Provenza sono molte le aree adibite al campeggio e ai caravan, e sono molti anche i punti dedicati alle immersioni nella natura.

Non molto distante dalla costa si erge il Massiccio dell’Estérel, che è anche un parco naturale sottoposto a particolare tutela per difenderne l’ecosistema dagli incendi, abbastanza frequenti nella regione durante la stagione estiva.

Pietra del Massiccio dell’Estérel

Il Massiccio dell’Estérel, per la sua posizione, era stato identificato come una continuazione francese delle Prealpi provenzali, ma per le sue particolari caratteristiche morfo-geologiche e geografiche, viene fatto rientrare nella categoria dei Massicci di Bassa Provenza.

Per la sua natura rocciosa e brulla, il Massiccio si presenta per la maggior parte spoglio di vegetazione, nonostante ci sia della macchia mediterranea che ne mitighi le pendici altrimenti frastagliate, che si gettano nel Mar Mediterraneo.

Sono numerosi i percorsi che serpeggiano sulle pendici dell’Estérel. La calura estiva potrebbe rappresentare un deterrente per le lunghe passeggiate, spesso sottoposte ai caldi raggi del Sole delle estati calde e secche che si avvertono sul Massiccio, ma gli scorci paesaggistici e i belvedere di cui si gode dall’alto delle cime ripagano la fatica fatta per raggiungerle.

Le passeggiate sull’Estérel sono ottime per coniugare sia la bellezza dei percorsi naturalistici, ma anche per approfittare dell’occasione per dedicarsi a della sana attività fisica e sono sicuramente un altro modo per vivere a pieno l’anima della Provenza con la sua natura selvaggia e mediterranea.

Antonino Mangano

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