Il linguaggio sperimentale di un grande maestro internazionale della scena come il regista argentino Claudio Tolcachir che affronta l’universo di Annibale Ruccello; i suoni lontani dall’Estonia del Duo Ruut; un pezzo di storia di ieri, tra ribellione e voglia di una vita migliore. Seconda settimana per Metamorphosis, il festival multidisciplinare organizzato dal SiMuA (Sistema Museale di Ateneo) e da CoopCulture, con il collettivo Genìa e la direzione artistica di Sabino Civilleri. Si riparte quindi domani (2 luglio) all’Orto Botanico con il primo deitalk coordinati dal docente di Estetica, Salvatore Tedesco, che coinvolgono professori universitari e dell’Accademia di Belle Arti sulla teoria della metamorfosi come uno strumento per interpretare il nostro tempo. Domani alle 18, il seminario curato da Rosaria Caldarone, docente di Filosofia teoretica, sul tema platonico dello “Scambio di figura“. Fino a venerdì, seguiranno i talk con Paola Nicita (Teoria della percezione), Elisabetta Di Stefano e Valeria Maggiore (Estetica), Alberto Biuso (Filosofia teoretica) e Chiara Agnello (Filosofia teoretica).
Il programma di spettacoli riprenderà invece mercoledì (3 luglio) alle 21.30 con il Duo Ruut, cetra e voci, formato dalle giovani musiciste e cantautrici estoni, Ann-Lisett Rebane e Katariina Kivi. Il concerto Golden Light lega insieme un’unica cetra estone e due voci distinte: ispirate dalle tradizioni del loro Paese, le due musiciste traggono influenze sia dalle credenze di diverse culture che dal loro modo di scrivere canzoni contemporaneo ed emotivo. La musica del Duo Ruut è minimalista nella sua essenza ma ricca di idee nuove e fantasiose. Il remix del Duo Ruut della canzone “Tuule sõnad” di NOËP è stato premiato come Remix dell’anno da Radio 2. [biglietto: 15 euro]
Preceduto da due giorni di masterclass all’Area Madera, giovedì 4 luglio alle 21.30, un adattamento di “Anna Cappelli“, testo forte e deciso di Annibale Ruccello, firmato dal grande regista argentinoClaudio Tolcachir, affidato alla magmatica e sulfurea Valentina Picello. Regista, attore e fondatore del Teatro Timbre 4 a Buenos Aires e poi a Madrid, Tolcachir affronta un personaggio pieno di contraddizioni, pungente, assurdo, una donna sola e inconsueta, commovente e imbarazzante allo stesso tempo. E Valentina Picello – che con Tolcachir ha lavorato in “Edificio 3. Storia di un intento assurdo” nato al Piccolo Teatro di Milano durante la pandemia nel 2020 – riesce a far sua la scrittura di pancia di Ruccello. Premio Scenario 2022, l’attrice ha interpretato “La scimmia” di Emma Dante, è stata diretta da Arturo Cirillo, ha lavorato con Luca Ronconi, Federico Tiezzi, Giorgio Barberio Corsetti. Ha vinto il Premio Hystrio. [biglietto: 15 euro].
Lo stesso giorno, ma alle 19, la videoinstallazione di Genny Petrotta – nipote di quel Giacomo Petrotta che nel 1944 si mise a capo della rivolta dei contadini di Piana degli Albanesi contro i possidenti e creò, seppur per soli 50 giorni, la Repubblica Popolare Contadina – che recupera MËMA MË FAL, pezzo teatrale, poi scomparso, che racconta l’utopia di quei giorni e la mette in rapporto con il presente. Il progetto, prodotto da Studio Rizoma in collaborazione con Genia LabArt Palermo, ha vinto l’Italian Council 2023.
Il festival durerà fino a domenica: attesi la coreografa Chiara Frigo, il narratore Salvo Piparo, Donatella Finocchiaro che racconta Rosa Balistreri e la chiusura con i Santamarea. Prenotazioni su www.coopculture.it o alla biglietteria dell’Orto Botanico.