Dopo il successo della serie tv Bridgerton, Netflix non lascia ma raddoppia e annuncia una miniserie spin-off sulla regina Charlotte firmata Shonda Rhimes.

La nuova serie dell’universo Bridgerton sarà un prequel, e sarà quindi ambientata diverso tempo prima della stagione 1. Racconterà le origini della regina Charlotte, interpretata da Golda Rosheuvel, ma ci sarà spazio anche per le vicende di una giovane Lady Violet, del compianto Lord Edmund Bridgerton e di Lady Danbury, la mentore di Simon, il duca di Hastings.
Chi è la regina Charlotte di Meclemburgo-Strelitz?
La regina Charlotte di Meclemburgo-Strelitz sposò il re Giorgio III del Regno Unito nel 1761, divenendo regina consorte di Gran Bretagna e Irlanda ed elettrice (poi regina) di Hannover.
Carlotta è tuttora la seconda consorte che è rimasta in carica più a lungo, preceduta solamente dal principe Filippo: fu regina consorte dal giorno del matrimonio, l’8 settembre 1761, fino alla sua morte, il 17 novembre 1818, per un totale di 57 anni e 70 giorni.
La regina fu una patrona delle arti e conobbe, tra gli altri, Johann Christian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart. Aveva inoltre la passione per la botanica e contribuì alla fondazione dei giardini reali di Kew. Giorgio III e la regina Carlotta ebbero quindici figli, tra cui re Giorgio IV e il principe Edoardo Augusto, cioè il padre della regina Vittoria.
Ma la regina Charlotte aveva origini africane? Difficile stabilirlo con certezza.

Il poeta e scrittore scozzese Walter Scott scrisse che la sua famiglia «era mal colorata e aveva l’aspetto di un orangotango, con occhi neri e naso aquilino» e in diverse colonie britanniche Charlotte era spesso venerata dagli autoctoni che erano convinti, stando ai suoi ritratti e alle monete, che avesse origini africane.
Nella sua autobiografia, il medico della famiglia reale, il barone Stockmar descrive il volto della regina come “una vera faccia da mulatta”.
Anche alcuni storici ipotizzano le origini africane della regina Charlotte, da ricercare nella linea portoghese della sua ascendenza.
Mario de Valdes y Cocom, uno storico della diaspora africana, analizzando la genealogia della regina rilevò che una delle possibili origini dei tratti della regina Carlotta era la concentrazione di caratteri somatici ereditati attraverso tre (o forse sei) linee genealogiche, che risalivano a una sua antenata di nono grado, Margarita de Castro e Souza. Era questa una nobildonna portoghese del XV secolo, che poteva ripercorrere il proprio albero genealogico fino a sei generazioni prima, per arrivare al re Alfonso III del Portogallo e a una delle sue amanti, Madragana.
I critici di questa teoria sostengono che i rami di Margarita e Madragana nell’albero genealogico della regina, rispettivamente nove e quindici generazioni addietro, sono talmente distanti da far ritenere che la presunta ascendenza africana, nord o sub-sahariana, sia trascurabile.
Ad oggi, la disputa rimane ancora aperta.