“Nobel Minds”: su Rai Storia una nuova serie per conoscere gli scienziati che hanno fatto grande l’Italia

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Sette scienziati che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, in discipline come la medicina, la fisica e l’economia, e che, per i loro studi e le loro scoperte, hanno ricevuto il massimo riconoscimento nel campo scientifico e culturale: il Premio Nobel.

Enrico Fermi, Emilio Segrè, Camillo Golgi, Daniel Bovet, Salvatore Luria, Renato Dulbecco e Franco Modigliani sono i protagonisti di “Nobel Minds”, la nuova serie in quattro puntate in onda in prima visione da stasera, martedì 23 giugno, alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Italiani” con Paolo Mieli.

Nel primo appuntamento l’obiettivo è sui Nobel per la fisica Enrico Fermi ed Emilio Segrè. Enrico Fermi, fisico teorico e sperimentale dotato di una straordinaria intuizione, era capace di unire conoscenze e acume matematico a un metodo tanto unico da essere identificato con lui e chiamato “metodo Fermi”. Nessuno resterà sorpreso quando nel 1938 gli verrà conferito il premio Nobel. Allievo di Fermi, fisico sperimentale con la passione per la chimica, partito da Tivoli e approdato a Berkley, anche Emilio Segrè – molti anni dopo, nel 1959 – riceverà la più alta onorificenza che possa essere attribuita per meriti scientifici. Le loro strade si incontreranno più volte, a Roma, nei felici e proficui anni giovanili passati all’Istituto di Fisica di via Panisperna, e negli Stati Uniti, dove sbarcati da esuli in fuga dalle leggi razziali, continuarono proficuamente la loro attività scientifica. Entrambi vivranno a Los Alamos, lavorando al segretissimo progetto Manhattan per la produzione della bomba atomica, ed erano insieme il 16 luglio 1945 durante il test Trinity quando esplose, nel deserto del New Mexico, la prima bomba al plutonio della storia. Un’esplosione che impressionò perfino Segrè che per un istante ebbe l’idea che l’atmosfera potesse incendiarsi causando la fine del mondo. A raccontare i due scienziati sono Gabriella Sacchetti, nipote di Enrico Fermi; gli storici della fisica Giovanni Battimelli e Adele La Rana; la storica della scienza Miriam Focaccia; la fisica e narratrice Gabriella Greison, e Barry Clark Barish, Premio Nobel per la fisica 2017.

Al centro del secondo appuntamento le figure di due Nobel per la medicina: Camillo Golgi, che ottiene il premio nel 1906 per una tecnica rivoluzionaria nell’osservazione delle cellule celebrali, e Daniel Bovet, che lo vince nel 1957 per importanti scoperte in campo farmacologico destinate ad alleviare le sofferenze di milioni di persone.

Nel terzo appuntamento i protagonisti sono Salvatore Luria, premio Nobel nel 1969, per le ricerche sulla moltiplicazione e mutabilità dei virus, e Renato Dulbecco, per aver scoperto gli oncogeni, geni che provocano il cancro, nel 1975. Entrambi hanno collaborato con Rita Levi Montalcini, anch’essa premiata nel 1986 per aver scoperto il fattore di crescita nervoso del sistema nervoso centrale.

La serie si chiude con una puntata dedicata a Franco Modigliani, esperto di economia applicata e teoria finanziaria. I suoi lavori più noti riguardano l’ipotesi del “ciclo vitale” che spiega il comportamento risparmio-consumo nelle famiglie e due teoremi, sviluppati negli anni Cinquanta insieme a Merton Miller, che forniscono un quadro di riferimento per capire le strutture del capitale delle imprese. Per questi due lavori riceve il Nobel nel 1985.

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