PALERMO. Dialoghi sonori tra due musicisti e la natura prorompente dell’Orto Botanico di Palermo, domenica 3 settembre alle 21.30 il festival Metamorphosis ospiterà “Dialogues” performance musicale site specific di Alessandro Librio (violino)e Ornella Cerniglia (pianoforte). Da diversi anni i due musicisti alternano la ricerca nel repertorio contemporaneo, a una ricerca costante sul suono, a partire dai loro strumenti in una prospettiva sperimentale e creativa, senza mai tralasciare l’improvvisazione, talvolta radicale. In questo caso la loro performance site specific è stata costruita sul fascino e la suggestione dell’Orto Botanico. Una serie di dialoghi sonori tra i due musicisti e l’ambiente, oltre i confini dalla tradizione accademica per porgere un impatto con il senso del reale. Ticket: 10€/7€
Prima della performance, alle 19, per i viali dell’Orto Botanico si aggirerà uno strano tipo, un giocoliere sui generis che dalla sua valigia tirerà fuori gli oggetti più disparati … polli di gomma, spazzoloni per i sanitari, sturalavandini e altre curiose cianfrusaglie, senza comunque tralasciare le classiche palline, palloni e clavette. Monsieur Barnaba sa anche giocare con il fuoco, sa far ridere e scherzare … Insomma 40 minuti di puro divertimento. Ingresso Orto: 7 euro.
Si chiude così la seconda settimana di Metamorphosis – il festival di SiMuA e CoopCulture in corso all’Orto Botanico, direzione artistica di Sabino Civilleri, organizza Genìa –. Il programma riprenderà giovedì 7 settembre per avviare il terzo ed ultimo weekend: Emma Dante torna a Palermo con il suo “La Scortecata” da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola. Prevendita: www.coopculture.it
All’erbario storico dell’Orto Botanico si può visitare la videoscultura inedita del duo Masbedo, “The Lovers” in cui i corpi di due murene si affrontano e si desiderano, avviando un’affascinante morfogenesi, delicata e violenta nello stesso tempo. E un particolare allestimento site specific è stato pensato per “Trittico” del critico di danza Giuseppe Distefano, che chiude in un unico racconto fotografico i tre capolavori assoluti di Pina Bausch “Café Muller”, “Le Sacre du Printemps” e “Bamboo blues”.