
Il Papardo di Messina rientra tra le strutture ospedaliere dell’Isola che devono elaborare un piano di efficientamento per il prossimo triennio da presentare all’assessorato regionale alla Sanità entro la fine di luglio. Insieme al nosocomio dello Stretto anche il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, il Paolo Giaccone di Palermo e le aziende del capoluogo Villa Sofia-Cervello e Arnas Civico-Di Cristina. Questo quanto contenuto in un decreto dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, che è stato pubblicato sull’ultimo numero della Gazzetta Ufficiale e sulla quale è contenuto anche un decreto che regolamenta l’attività di lobby dei rappresentanti di gruppi di interesse particolare all’interno dello stesso assessorato.
I piani di efficientamento sono richiesti dalla legge di stabilità nazionale del 2016 che assegna alle Regioni il compito di individuare le aziende che erogano prestazioni di ricovero e cura che presentano uno scostamento tra costi rilevati dal modello di rilevazione del conto economico consuntivo e ricavi determinati come remunerazione dell’ attività, pario superiore al 10 per cento dei ricavi stessi. Nelle aziende siciliane lo scostamento varia dai 4,3 milioni di euro del Policlinico di Palermo fino ai 53 milioni dell’Arnas Civico-Di Cristina. L’altra azienda palermitana, Villa Sofia-Cervello, ha uno scostamento di 32,9 milioni mentre il Papardo di Messina si ferma a 24,8 milioni e il Policlinico di Catania a 15.
Le Aziende individuate dovranno redigere e inviare al Dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato alla sanità i propri piani entro novanta giorni. Allegato al provvedimento dell’ assessore Razza ci sono anche le linee guida che dovranno essere seguite con il supporto dell’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Nelle linee guida l’amministrazione regionale chiede che i piani siano redatti tenendo conto della situazione economico gestionale dell’ ultimo triennio e descrivendo le dinamiche previste per il prossimo; la predisposizione del conto economico tendenziale con proiezioni di costo e di ricavi sviluppate per il triennio in questione; la definizione degli obiettivi e delle manovre e la predisposizione del conto economico programmatico con il dettaglio delle operazioni da mettere in essere per ridurre lo scostamento rilevato ed, infine, il cronoprogramma delle azioni ai fini della verifica dei risultati conseguiti.