M’illumino di Meno, torna l’1 Marzo la giornata del risparmio energetico: “la Terra è stanca e ha cominciato a farcelo capire”

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Quindici anni fa nasceva la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, ideata nel 2005 da Caterpillar e Rai Radio2, denominata “M’illumino di Meno”. Un’iniziativa simbolica ma allo stesso tempo concreta per chiedere ai propri ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono indispensabili, per il bene del pianeta e dei suoi abitanti.

Il tema cardine per l’edizione di quest’anno, che si celebra il primo Marzo, è focalizzato sull’economia circolare. Come si legge su www.raiplayradio.it,l’imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare “il fine vita” delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera: bottiglie dell’acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas”.

Grazie a questa iniziativa si innesca un meccanismo di partecipazione non indifferente: si “spengono” le piazza italiane, i monumenti, come la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona -, i palazzi simbolo d’Italia – Quirinale, Senato e Camera – ma anche tante case con i cittadini. E non solo in Italia: si sono spenti anche la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna. I musei organizzano visite guidate “a bassa luminosità” e nelle scuole di privilegia il tema dell’efficienza energetica. Un tema divenuto rilevante dal punto di vista economico, per il quale, seppure negli anni ci si è evoluti, si può ancora dare il proprio segnale concreto di partecipazione spegnendo le luci per il bene del futuro dell’umanità.

Per l’edizione M’Illumino di Meno 2019 viene attenzionato il tema del Ri-generare e si guarda alla Terra. Gli ideatori dell’iniziativa lo sottolineano sulla pagina ufficiale: l’economia lineare consuma la Terra. Le materie prime non sono infinite, la Terra non è infinita: ha i suoi limiti e ha cominciato a farcelo capire“. Puntare sull’economia circolare può rappresentare la salvezza: “riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, abolire “il fine vita”, mantenere, recuperare, rigenerare. Tenere il più possibile in circolo”.

Antonella Trifirò

Giornalista pubblicista, appassionata di lettura e scrittura in tutte le forme. Scrivere per vivere e raccontare.

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