
Il Parlamento Ue ha bocciato la richiesta della commissione europea di bloccare i fondi ai Paesi che non rispettano i vincoli di bilancio. L’emendamento soppressivo ha visto la convergenza dei parlamentari di M5s, Lega e Pd, mentre si è spaccata Fi. A favore anche i conservatori Ecr e la sinistra Pd. Il provvedimento, parte del bilancio Ue 2021-2027, è stato quindi approvato con 460 voti a favore, 170 no e 47 astensione. E’ stato cancellato l’articolo 15 che prevedeva l’applicazione della macrocondizionalità, ovvero lo stop all’erogazione dei fondi regionali se non sono raggiunti gli obiettivi economici nazionali. “Avrebbe significato”, ha detto la corelatrice socialista Constanze Krehl, “punire le autorità regionali per decisioni prese dai governi nazionali”.
Quattro i gruppi politici che hanno presentato emendamenti contro l’articolo 15 del testo: il gruppo dei Socialisti e dei democratici (S&D), Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd), Sinistra Unitaria Europea (Gue/Ngl) ed Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf). Gli emendamenti per cancellare la norma sono poi stati accorpati in un voto comune, che ha approvato a maggioranza (372 voti a favore, 300 contrari e tre astensioni). In aula gli italiani hanno fatto gruppo per respingere l’austerità. La battaglia continuerà ora in sede di trattative tra Consiglio, Parlamento e Commissione (il cosiddetto trilogo). “La questione non si esaurisce con il voto di oggi”, ha avvertito infatti la correlatrice del testo, la socialdemocratica tedesca Constanze Krehl, secondo cui “il Consiglio ripresenterà il tema durante i negoziati” interistituzionali.
“L’approvazione dell’emendamento del Movimento 5 Stelle che cancella il blocco dei fondi europei per i Paesi che non rispettano i vincoli di bilanci è una vittoria dei cittadini. Con 372 voti a favore abbiamo tutelato i fondi europei per i territori in difficoltà”, dichiara l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara. “I vincoli – spiega – avrebbero letteralmente affossato regioni come la Calabria, compromettendone le opportunità di sviluppo. L’Unione Europea che vogliamo deve rispettare i principi di solidarietà e non schiacciare le aree più deboli. Quello di oggi – conclude – è stato un voto contro l’austerità, il cambiamento di questa Europa inizia anche da qui”.