Un’estate in Provenza: terza tappa

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Le prime tappe del viaggio in Provenza ci hanno portato sulle città marittime di Cannes e Nizza, ma la Provenza e la Costa Azzurra non sono solo spiagge e divertimenti che si consumano nei lidi e nei numerosi locali che illuminano le notti di questi centri urbani.

In effetti, la Provenza presenta un ricco entroterra costellato di numerosi piccoli borghi dalle caratteristiche peculiari.

In essi sembra che il tempo si sia cristallizzato, ma senza abdicare alla necessità di accogliere tutte le positività offerte dalla modernità.

Uno dei paesini che si trova nell’entroterra provenzale, e che si colloca più precisamente nell’area chiamata Dracénie, è Draguignan.

Le origini di Draguignan affondano nel Medioevo, come testimonia la Chapelle Saint-Hermentaire del VI secolo d.C., e le varie porte in pietra, vestigia medievali che sono state inglobate armoniosamente nella struttura urbana del borgo. Si possono trovare inoltre testimonianze precedenti di antropizzazione dell’area con il dolmen conosciuto come Pierre de la Fée (Pietra della Fata).

Pierre de la Fée

Draguignan ha dimensioni modeste tanto da essere facilmente percorribile a piedi, sebbene le corse degli autobus siano molto frequenti nel corso della giornata.

Il primo monumento che si conosce nel centro di Draguignan è l’Église Saint-Michel, una chiesa che è stata ricostruita tre volte, ultima delle quali nel 1864, e di cui si è cercato di recuperare lo stile gotico, sebbene sia stato modificato nel tempo, con l’aggiunta di particolari architettonici secondo il gusto delle epoche successive.

Église Saint-Michel

Addentrandosi ulteriormente nel cuore di Draguignan, una strada in salita conduce alla Maison du Bourreau (Casa del Boia) all’interno della quale si può scoprire la storia della gestione della giustizia francese a Draguignan, venendo a conoscenza delle abitudini di coloro che erano garanti della legge e che ammannivano le pene. La Maison du Bourreau risale al XIX secolo ed ancora oggi si può “godere” di un rapido viaggio nella storia della tortura, con veri e propri cimeli di quell’ “arte” di estorcere verità (o confessioni forzate) con sadica violenza.

La guida all’interno della Maison du Bourreau ha raccontato che il boia era solito conservare in casa sua la ghigliottina, spostandola all’esterno all’occasione ed esponendola nella pubblica piazza adibita al macabro spettacolo dell’esecuzione.

Sedia chiodata, Maison du Bourreau

A poca distanza dalla Maison du Bourreau, si erge la Tour de l’Horloge, XVII secolo, da cui è possibile avere una visione dall’alto di tutta Draguignan, dopo aver salito le scale di pietra strette che regalano l’emozione di sentirsi come un abitante di Draguignan del passato, mentre ascende verso la sommità di questo monumento, che occupa il posto dove in un passato ancora più remoto si innalzava il castrum “père de la cité”.

Sui tetti di Draguignan

Nei dintorni si trova anche la Chapelle Saint-Saveur, XII secolo, la più antica cappella intra muros della città, e circondata da un gradevole giardino con un belvedere sulla città.

La Chapelle de l’Observance è un complesso conventuale del XVI secolo che è stato restaurato per essere restituito alla cittadina come luogo in cui ospitare mostre temporanee.

Non meno importante è il Musée des Arts et Traditions Populaires, in cui sono conservati strumenti, vestiti e oggetti che sono testimonianza delle tecniche e degli stili di vita degli abitanti della Provenza, permettendo di comprendere le attività per produrre ciò che serviva loro per il sostentamento, ma anche ciò che accadeva nella vita privata e nei momenti di svago.

Il Museo è una finestra aperta sul modo di sentire provenzale, su tutto ciò che ha caratterizzato e plasmato il presente di questa regione del sudest francese.

Non è un caso se il Museo è aperto anche alle donazioni private. Una nota affissa alle pareti chiede, a tutti coloro che volessero dismettere vecchi oggetti risalenti a epoche precedenti, di dare al Museo questi loro beni in modo da conservarli e tenerli in mostra, per arricchire la già ricca collezione di oggetti della tradizione e di tutto ciò che diviene la storia di Draguignan e della Provenza.

Frantoio, Musée des Arts et Traditions Populaires

A circa venti minuti di autobus dal centro di Draguignan, in un luogo che rientra comunque nel territorio di questo Comune dell’entroterra provenzale, si trova il Musée de l’Artillerie, un grande spazio adibito alla scoperta della storia militare francese dalle sue origini medievali fino ai tempi della Guerra Fredda e oltre.

Le ricostruzioni in scala di alcune battaglie storiche, la presenza di pannelli illustrativi e la ricca collezione esposta permettono al visitatore di immergersi in un percorso sull’evoluzione della guerra, sul potenziamento delle armi e sulle modalità di gestire missioni belliche.

Musée de l’Artillerie

Nonostante tutti i monumenti e i musei che offre la visita di questo centro provenzale, ulteriori elementi che arricchiscono la vita di Draguignan sono le attività che ne animano l’atmosfera. Ci sono più mercati che si susseguono durante la settimana e la buona rete di collegamenti stradali permette di accogliere un nutrito flusso di turisti, tanto da rendere la città molto frequentata, trasformandola in un polo di attrazione che racconta di sé, consapevole di poter raccontare ancora molto altro.

Anche la popolazione si dimostra molto ben disposta all’aiuto dei turisti, consapevole dell’importanza di accogliere connazionali francesi e visitatori da oltre le frontiere nazionali, per permettere di far innamorare delle bellezze che riserva il borgo e per far rivivere e conservare nel tempo ciò che c’è di genuino nella storia, nelle tradizioni di Draguignan e della Provenza dell’entroterra.

Antonino Mangano

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