Già nei giorni scorsi gli utenti avevano notato qualcosa di anomalo sulle pagine di Facebook.
Apportare un aggiornamento ad uno dei social network più utilizzati al mondo non è cosa immediata, specie se questo riguarda le decine di milioni di pagine, aziendali e non, che lo popolano.
Dopo qualche giorno, però, finalmente, ci siamo. L’ultima novità da Menlo Park è l’eliminazione del pulsante “mi piace” sulle pagine, a favore del tasto “segui”.
Cosa cambia per gli utenti?
Quante volte abbiamo messo “mi piace” ad una pagina solo perché non volevamo deludere l’amico che ci aveva invitato a farlo? Troppe.
E quante volte abbiamo invece desistito a mettere il “like” ad una pagina, magari di informazione, perché non in linea con i nostri gusti e orientamenti (anche politici)? Da ieri è possibile seguire una pagina senza necessariamente esprimere il proprio apprezzamento.
Già nel 2010 Facebook aveva rimosso il tasto “diventa fan”, trasformando con un aggiornamento gli utenti da fan a semplici gruppi di persone accomunati dalla simpatia nei confronti di una determinata pagina. Non occorre essere fan di qualcosa per apprezzarne i contenuti. Allo stesso modo, da ieri, non bisogna manifestare pubblicamente l’apprezzamento di una pagina per seguirne l’attività.
Cosa cambia per i gestori delle pagine?
I social media manager devono sempre avere sott’occhio report e analisi per valutare se i contenuti di una pagina sono effettivamente funzionali alla sua popolarità. I gestori hanno presto capito che apprezzare una pagina non significa necessariamente seguirla, anche grazie allo “strano” comportamento degli utenti che mettono “like” senza mostrare interesse verso i contenuti alla pagina. Grazie alla rimozione del tasto “mi piace”, il dato da osservare sarà solo quello riguardante i “followers”.