Il #CoronaVirus cresce nel mondo e non c’è settore che venga risparmiato dal suo passaggio. Se i brand di moda, che hanno temporaneamente chiuso i loro store, hanno rinconvertito le proprie produzioni per realizzare mascherine, camici, e gel igienizzante, c’è un altro settore moda in difficoltà. Quello degli influencers.
Costretti a casa come tutti, anche loro subiscono un taglio ai loro ingaggi: una catastrofe per loro, più che per i loro followers. Il settore intero della comunicazione in crisi. Perché?
I brand tagliano tutti i costi, a cominciare dai superflui, non c’è spazio per ambassador e collaborazioni; gli uffici comunicazione languono, con eventi, sfilate e interi piani di investimenti congelati o rimandati a data da destinarsi. Molti Pr hanno già perso il lavoro, così come gli influencer.
Da molti considerato un non lavoro, in realtà, queste nuove figure professionali del web hanno creato attorno a loro veri e propri team di supporto: creativi, fotografi, scrittori, ed esperti di marketing, tutti ingaggiati per la costruzione di un personaggio capace di smuovere le mosse verso determinate tendenze, consumi e, a volte, anche comportamenti. La perdita di questi contratti è un danno enorme per questo settore, di cui tanto si parla e poco si sa, perché spesso è l’unica entrata per questi personaggi e i loro team.
Nessuno ne parla, eppure il cambiamento di contenuti online è radicalmente cambiato: niente sponsorizzazioni, ne unboxing live, ne contenuti ad hoc. I più capaci e dotati di un certo spirito imprenditoriale continuano la loro attività, rimandando a tempi migliori le future collaborazioni. A fine emergenza, ma forse già adesso, i brand avranno un ulteriore parametro per scegliere chi li rappresenti sul web e non. Non resta che attendere.