Quanti di noi al posto di Mattarella avrebbero accettato il secondo incarico da Presidente della Repubblica?
Provate a mettervi nei suoi panni. Stravolgere tutti i vostri piani, rimandare il vostro meritatissimo e attesissimo riposo per tornare a lavorare al servizio del vostro paese, (la vostra impresa, il vostro negozio, la vostra attività) e tornare ad occuparvi di cose delle quali pensavate che non vi sareste più dovuti occupare.
Provate a mettervi nei suoi panni e provate a immaginare che tutto questo succeda in pochi giorni. Voi avreste avuto la forza di accettare tutto questo per salvare le sorti del vostro paese (la vostra impresa, il vostro negozio, la vostra attività)?
Rinunciare alla propria vita privata per mettersi, ancora una volta, al servizio del paese. In un periodo storico in cui la figura dell’ uomo politico viene assimilata a quella del privilegiato, superpagato, attaccato alla poltrona (solo se ben retribuita), l’esempio di Sergio Mattarella assume oggi un valore , per certi versi, rivoluzionario. Avrebbe potuto rinunciare. Avrebbe potuto dire di no, ne avrebbe avuto tutto il diritto. Ma non lo ha fatto per senso di responsabilità.
Per non consegnare il paese al caos politico, in un periodo storico delicatissimo. Un periodo in cui gli attuali partiti politici hanno dato il peggio di loro stessi, capaci di litigare su tutto. Una pochezza di contenuti disarmante e preoccupante, di un Parlamento, questo sì, sempre più distante dal paese reale.
Per questo motivo, il gesto di Mattarella sembra dare una spinta anche alle migliaia di lavoratori, che in questo periodo di profonda crisi, stanno sacrificando parte della loro vita per tenere in piedi il proprio posto di lavoro o la propria azienda.
” I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”
Sergio Mattarella