Fu fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e canonizzato nel 1934. Oggi, per la sua vita dedicata ai giovani, San Giovanni Bosco viene ricordato e invocato come il patrono della scuola
Già a nove anni il piccolo Giovanni sognò la missione che il Signore voleva affidargli: si trovava in mezzo a dei giovani che bestemmiavano e litigavano e un volto luminoso gli suggerì di farli smettere non con le percosse, ma con la carità. Giovanni era dotato di una memoria formidabile e dopo aver ascoltato l’omelia era in grado di ripeterla ai suoi coetanei.
Già da giovanissimo e con una situazione familiare non facile, Giovanni cominciò a lavorare come garzone. Fu l’incontro con don Giovanni Calosso ad aprirgli la strada degli studi, che il piccolo riusciva a pagare con ogni sorta di mestiere: barista, calzolaio, falegname, fabbro.
A vent’anni entrò in seminario a Chieri e nel 1841 fu ordinato sacerdote. La naturalezza con cui Giovanni era solito avvicinarsi a chi era in difficoltà sfociò nella creazione dello strumento dell’oratorio, primo embrione della Congregazione Salesiana al servizio della Gioventù, per la quale San Giovanni Bosco è conosciuto non solo in Italia ma anche all’estero.
San Giovanni Bosco viene ricordato per il suo apostolato educativo, numerosi sono infatti i libri scritti per i giovani. Tra i suoi titoli ricordiamo: la Storia Sacra, la Storia Ecclesiastica, la Vita di Luigi Comollo, ma anche la Corona dei sette dolori, il Giovane Provveduto. Seguirono le Letture Cattoliche e anche alcune opere agiografiche come la Vita di S.Giuseppe e le Vite dei Papi. Famoso il suo Bollettino Salesiano, diffuso in tutto il mondo ancora oggi.
Fu Giovanni Paolo II a conferirgli l’appellativo di “Padre e maestro della gioventù” per la sua azione pedagogica fondata su tre pilastri: religione, ragione e amorevolezza. Con queste tre basi, Don Giovanni Bosco si proponeva di formare buoni cristiani e onesti cittadini.