Si chiama “Too good to go” (“Troppo buono per essere buttato”) l’applicazione che mette in contatto potenziali clienti con ristoranti, bar, hotel e supermercati al fine di evitare lo spreco del cibo invenduto o in eccesso. Il cibo salvato viene conservato all’interno delle “Magic Box” e venduto a chi prenota la box tramite l’app.

Too good to go: come funziona?
La registrazione è gratuita e attraverso la mappa dell’app sarà possibile selezionare la propria città. A questo punto l’applicazione mostrerà le Magic Box presenti sul territorio, da un minimo di 3 km dalla nostra posizione ad un massimo di 30 km. Per ritirare la box sarà sufficiente mostrare la prenotazione sull’app al rivenditore. Tra i metodi di pagamento ci sono PayPal e Google Pay. L’applicazione è disponibile sia su Google Play che su Apple Store.
Too good to go: perché un’app contro lo spreco di cibo?
Un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo viene sprecato, ovvero 1.6 miliardi di tonnellate. «Solo in Europa, si sprecano circa 88 milioni di tonnellate di cibo l’anno (l’equivalente di 173 kg pro capite)», si legge sul sito ufficiale di Too good to go. La filosofia che sta alla base dell’applicazione è spiegata nei minimi dettagli, con “dati alla mano”, provenienti da fonti ufficiali come la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations).
In Italia, secondo uno studio dell’Eurostat del 2016, si sprecano 7.8 milioni di tonnellate di cibo l’anno, praticamente 130 kg pro capite.
Il problema non è solo il cibo che non finisce sulla nostra tavola. La FAO infatti distingue le perdite alimentari dallo spreco alimentare.
- Per “perdite alimentari” si intende diminuzione in termini di quantità e qualità del cibo a causa di una cattiva gestione dei prodotti lungo la filiera produttiva.
- Per “spreco alimentare” si intende la diminuzione in termini di quantità e qualità del cibo dovuta ad una cattiva gestione dei prodotti alimentari che arrivano sul mercato, sia da parte dei rivenditori che dei consumatori.
Le perdite e lo spreco alimentare hanno impatti ambientali importanti: dall’8 al 10% delle emissioni di gas serra sono legate al cibo non consumato.
Cosa possiamo fare per evitare lo spreco alimentare?
Il sito di Too good to go suggerisce sei semplici consigli per permettere ad ognuno di noi di fare la nostra parte.
- Pianificazione e creatività. Pensare alla lista della spesa prima di andare al supermercato ci permette di non cedere (o cedere meno) al fascino delle offerte e di comprare quello che siamo effettivamente sicuri di riuscire a consumare. La creatività ci aiuta a dare una chance di sorprenderci ai prodotti in scadenza in frigorifero e in dispensa. Il web è pieno di ricette per tutti i gusti.
- Bello non significa buono e brutto non significa cattivo. Tendiamo a scegliere i prodotti da consumare con i nostri occhi, scartando ad esempio i tuberi che ci sembrano meno gradevoli esteticamente. Questo comportamento innesca una catena di cattive pratiche che portano allo spreco di quasi 1/3 di frutta e verdura, scartato solo perché non rispetta gli standard estetici. Too good to go ci suggerisce di innamorarci dei prodotti brutti, perché «Se scegliessimo i nostri amici nel modo in cui scegliamo e scartiamo i nostri prodotti, saremmo molto soli».
- La data di scadenza. Sul sito di Too good to go si legge: «La “scadenza” o la dicitura “da consumarsi entro” indica che il prodotto alimentare è sicuro da mangiare entro la data indicata. Se consumato oltre tale data, può costituire un rischio per la salute». Se abbiamo conservato un alimento secondo le direttive presenti sull’etichetta, potrebbe essere ancora sicuro per la nostra salute mangiarlo oltre la data di scadenza. Per capirlo, dobbiamo affidarci ai nostri sensi: osservare, odorare e assaggiare l’alimento per capire dalle sue condizioni se è ancora buono.
- Conservazione. Non sempre conserviamo gli alimenti nel modo giusto. La regola dice che il pane dovrebbe essere conservato in un luogo asciutto e lontano dalla luce, preferibilmente chiuso nella sua confezione o in una busta ermetica; le uova vanno riposte in un contenitore ermetico e su una mensola interna del frigorifero, non nella sua porta; le patate vanno conservate in un luogo asciutto e lontano dalla luce; la frutta tropicale e subtropicale come pomodori, meloni, melanzane, banane e peperoni dovrebbero restare a temperatura ambiente. Il frigorifero, invece, dovrebbe essere organizzato così: nei ripiani più bassi carne e pesce; ripiani più alti avanzi, yogurt e bevande; cassetti a bassa umidità carote e verdure verdi; cassetti ad alta umidità frutta, erbe aromatiche e funghi; nella porta condimenti e salse. Il freezer va tenuto alla temperatura di -18°C. È consigliabile conservare gli alimenti in monoporzioni, all’interno di contenitori ermetici etichettati con la data di scadenza. Dopo aver scongelato un alimento dobbiamo ricordarci di consumarlo entro le 24 ore successive, viceversa dobbiamo cuocerlo molto bene prima di ricongelarlo. Gli alimenti possono essere scongelati in microonde, sotto un getto di acqua fredda corrente o in frigorifero.
- Riutilizzo e riciclo. Spesso i gambi delle verdure o la frutta troppo matura possono essere scambiati per scarti, ma in realtà possono ancora essere utilizzati per soffritti, zuppe o frullati.
- Affidiamoci alle nuove tecnologie, che spesso ci forniscono soluzioni semplici ed elementari per evitare gli sprechi. Come Too good to go.