Alle volte capita di entrare in libreria alla ricerca di un libro ben specifico, ma talora accade un altro tipo di magia. Quella che ti spinge ad avvicinarti a un tavolino basso, a una scaffalatura, e lì, tra tanti libri uno in particolare attrae l’attenzione: sarà la copertina accattivante, il font del dorso o, più semplicemente, il titolo. Dicono che un libro non vada giudicato dalla copertina, ma un titolo può dare il senso di una storia?

Se capiti in libreria, un romanzo può produrre questo genere di emozioni, a cominciare dal suo titolo: Per caso (tanto il caso non esiste) ( (Mondadori, 18 euro, 204 pagine ) è il secondo romanzo di Paolo Stella.
Il digital creator e fondatore della WID Academy aveva stupito (aggiungo piacevolmente, ndr) col suo debutto letterario, Meet Me alla boa, ma con questa sua seconda fatica si conosce il Paolo Stella più vero. Stella ha abituato il suo pubblico a un racconto molto onesto di sé tramite i social, ma qui l’autore si mette a nudo, ridefinendo il concetto di autobiografico.
Sin dalla prima pagina, Stella ci accompagna in un viaggio personale in continuo crescendo, un’emozione dopo l’altra. Nato con un difetto genetico diagnosticato sin da giovanissimo (Non può fare nulla per evitare le regole dell’ospedale – i bambini dormono da soli), Paolo è sempre stato un bambino, prima, e un uomo poi, speciale, che si racconta per trovare una nuova strada tra quelle dell’amore (Per me, che da sempre vivo l’abbandono come assoluto momento di perdita – ogni volta che finivano le vacanze estive nel salutare i miei amici temporanei scoppiavo in pianti sofferti che duravano tutti i chilometri che ci separavano da casa – vedere quelle quattro espressioni contemporanee socchiudere la porta gialla sussurrando «ti porto la colazione domani presto» equivalevano a un granitico, perfetto e assoluto addio…”).
Nella sua crescita, esperienza dopo esperienza, Paolo scopre l’amore, a partire da un respiro (Sei un respiro Sottile appoggiato al silenzio della notte…” ), Amore che non conosce barriere di alcun tipo. Dopo tre coming out raccontati con naturalezza, col suo stile semplice, senza pretese, ma proprio per questo più vero e capace di far affezionare il lettore, l’imprevedibilità della vita mette Paolo alla prova, prima di tutto con se stesso.
Al debutto del libro, l’autore ha dichiarato che scrivere questo romanzo è stato come guardarsi allo specchio, perché aveva bisogno di capirsi, e pagina dopo pagina il lettore mette a fuoco l’immagine dell’autore mentre lui stesso lo fa, tutto per caso. Ma esiste il caso? Non secondo Stella, perché “quello che succede, succede per un motivo”.
