#IlTuoNatale: Klaus — I segreti del Natale

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Vi siete mai chiesti da dove provenga la mitica figura di Babbo Natale? Ad ogni folclore la sua leggenda ma quello che è certo è che questo pingue signore con la barba bianca di rosso vestito è in grado di rendere l’attesa del Natale ancora più magica per tanti bambini in tutto il mondo.

Se non siete ancora pronti a dire addio a questa magia, o se ne sentite la mancanza, Klaus — I segreti del Natale (2019), la proposta di oggi del nostro calendario dell’avvento cinematografico, è il film d’animazione che meritate ma di cui non sapevate di avere bisogno.

I protagonisti: un pessimo postino che pensa di saperla lunga e un giocattolaio saggio con una lunga barba bianca che in un primo momento ricorda il nonno di Heidi tanto è burbero; ma, come il vecchio dell’Alpe, nasconde un cuore tenero e buono; una maestra senza alunni che vende pesce rancido e con un gran bisogno di ritrovare fiducia nella sua missione; e infine, i bambini, che sono il vero motore del film. Grazie ai bambini tutto è possibile: anche mettere fine a una faida che ha regnato sovrana per centinaia di anni tra i due clan di un piccolo paesino del circolo polare artico.

La trama. Jesper è un ragazzo scapestrato poco dedito al lavoro, rampollo di una ricca famiglia esperta nel mercato postale. Dopo aver frequentato l’accademia per diventare postino ma senza successo, il padre decide di metterlo alla prova per l’ultima volta. Lo relega quindi a Smeerensburg, gelida e per niente accogliente cittadina, popolata da litigiosissimi abitanti, con il compito di consegnare almeno 6mila lettere in un anno. Viceversa non potrà tornare a casa tra i suoi agi e i suoi comfort.  
La città è caratterizzata dall’odio di due clan contrapposti che affonda le sue radici nell’era preistorica. Non Montecchi e Capuleti ma Krum e Ellingboe, acerrimi nemici che trovano qualsiasi pretesto per farsi dispetti. Invano Jesper il postino cerca di convincere gli abitanti, troppo impegnati a darsele di santa ragione, a scambiarsi delle lettere. Saranno i bambini a dare il via al traffico di lettere, alle quali seguirà un altrettanto intenso traffico di giocattoli. Solo i bambini buoni, tuttavia, otterranno i doni che hanno richiesto nelle loro lettere al giocattolaio Klaus. Quando la voce si diffonde, nel paese cominciano a fioccare buone azioni. Ed ogni buona azione, si sa, ne genera sempre un’altra. L’innocenza dei bambini, che tutto può, appiana tutte le faide, mette fine ai dispetti e, come per magia, Smeerensburg rinasce a nuova vita, la scuola si popola, gli incendi lasciano il posto alle grigliate. «Un vero atto di bontà ne ispira sempre un altro» recita Klaus, sintetizzando in questa frase il leitmotiv di tutto il film.
Ma non mancano i colpi di scena e, come in un vero film d’animazione che si rispetti, gli antagonisti devono adattarsi o soccombere. È una storia a lieto fine ma non allontanatevi troppo dai kleenex: a buon intenditor poche parole.

Curiosità: il regista Sergio Pablos ha lavorato a diversi film di quello che viene definito il “rinascimento Disney” che comprende film come Il Gobbo di Notre-Dame, Hercules e Tarzan. Anche l’animatore James Baxter ha lavorato per la Disney negli anni Novanta.

Potete trovare Klaus — I segreti del Natale su Netflix.

Cristiana Ferrigno

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