Arriverà nei cinema italiani il 5 dicembre “Non dirmi che hai paura” (Samia), diretto da Yasemin Şamdereli e presentato in concorso al Tribeca International Film Festival di New York nel giugno 2024.
LA TRAMA
Samia nasce a Mogadiscio, in Somalia, durante una terribile guerra civile.
All’età di 9 anni scopre di avere un grande talento: corre più veloce di tutti gli altri. Con l’aiuto del suo migliore amico Ali, Samia trasforma questo talento in un sogno: rappresentare la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Samia arriva ultima nella gara dei 200m femminili, ma il mondo intero ha fatto il tifo per lei in un momento davvero magico.
Al ritorno in Somalia, Samia diventa bersaglio delle rappresaglie degli estremisti al potere perché ha corso senza velo, un peccato mortale imperdonabile.
Rischiando la vita, la ragazza decide di intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa.
La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro.
“Non dirmi che hai paura” è tratto dal romanzo best seller omonimo di Giuseppe Catozzella, ispirato alla storia vera dell’atleta somala Samia Yusuf Omar, interpretata dall’attrice Ilham Mohamed Osman.
Note della Regista Yasemin Şamdereli
Quanto amate e credete in qualcosa si vede da quanto tempo siete disposti a lottare per essa? Quanto si è disposti a sacrificare per realizzarla? NON DIRMI CHE HAI PAURA (Samia) è stato il mio progetto del cuore per più di sei anni. Non c’è progetto in cui io creda di più e non c’è storia di cui mi sia innamorata così tanto, come quella dell’atleta somala Samia Yusuf Omar. Per nessun progetto ho lottato così tanto e così a lungo dopo il mio debutto cinematografico ALMANYA. La storia è tratta dal romanzo NON DIRMI CHE HAI PAURA di Giuseppe Catozzella, che ancora una volta è venuto a conoscenza del destino di questa straordinaria donna somala attraverso un articolo di giornale e poi, dopo molte ricerche e dopo lunghe conversazioni con la sorella di Samia, Hodan, ha scritto il romanzo. Il romanzo racconta la vita di Samia Yusuf Omar, che proveniva da un ambiente poverissimo ed è riuscita a partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino. Samia non si è lasciata fermare dai divieti e dalle rappresaglie misogine degli islamist, che non vogliono nemmeno concedere a una donna il diritto di fare sport. Il libro non solo offre una visione toccante della storia della famiglia di Samia, ma riesce anche a rappresentare in modo impressionante i problemi principali e fondamentali di questa regione e a delineare i motivi che spingono le persone a fuggire dall’Africa. Perché lasciano la loro patria e rischiano ripetutamente il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo per iniziare una nuova vita in Europa. Quali sono le loro speranze e perché l’Europa rappresenta per molti l’ultima possibilità. La possibilità di una vita degna di essere vissuta. La possibilità di aiutare se stessi e la propria famiglia. Un’occasione per poter essere se stessi. Abbiamo affrontato grandi sfide nella TRASFORMAZIONE IN SCENEGGIATURA DI UN FILM, perché era chiaro che il flm in quanto tale doveva ovviamente rendere giustizia all’arte visiva. Volevamo celebrare la vita di questa giovane atleta. Volevamo mostrare di cosa fosse capace questa giovane donna e perché gli islamist la temessero e la combattessero così tanto. Samia era un’ispirazione per molti e voleva semplicemente diventare una grande atleta, cosa che è riuscita a fare, nonostante tutti gli ostacoli. Ci siamo concentrati sugli aspetti che sono fonte di ispirazione, sconvolgente ma assolutamente avvincente. Penso che nella sceneggiatura siamo riusciti ad ottenere questo risultato. Un nuovo elemento che abbiamo utilizzato nella sceneggiatura e che certamente attraversa i miei progetti in qualche modo come una SCRITTURA D’ARTISTA sono le fantasie poetiche di Samia. In molte situazioni vediamo ciò che Samia immagina o desidera. Per esempio, il padre è il suo fedele mentore che continua a svolgere questo ruolo anche dopo la sua morte. Sono infatti le sue fantasie a darle coraggio e a farle credere in se stessa e nei suoi obiettivi. Lei persevera dove molti altri si sarebbero sicuramente arresi. Il grande cinema dà forza, dà coraggio. La storia di Samia rappresenta esattamente questo.
