“Mio Fratello, Mia Sorella” un viaggio attraverso il perdono verso sé stessi

Read Time3 Minute, 10 Second

Un fratello e una sorella che per vent’anni non fanno altro che scannarsi come cane e gatto, possono riuscire a ritrovarsi e a proteggersi a vicenda? Secondo la storia raccontata dal film di Roberto Capucci sì. Nik e Tesla (Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi) sono i protagonisti del film «Mio fratello, mia sorella».

Diversi l’uno dall’altra. Lui girovaga per il mondo senza una famiglia, lei è separata con due figli: Sebastiano, un violoncellista di grande talento affetto da schizofrenia ad alto funzionamento, al quale la donna ha dedicato la vita e un’ossessiva e soffocante protezione, e Carolina, con la quale invece ha un rapporto difficile e conflittuale.

Per un singolare patto successorio, i due saranno costretti a vivere insieme. L’ultimo desiderio di loro padre infatti è che fratello e sorella vivano sotto lo stesso tetto per un anno.

La convivenza difficile innescherà scontri e continui battibecchi tra Nik e Tesla, e la nascita di un inaspettato forte legame tra Nik e suo nipote Sebastiano. Col tempo tutti troveranno pian piano un equilibrio, fino a quando una serie di eventi porteranno i personaggi a dover fare i conti con le proprie paure e segreti, in un difficile viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé stessi e dei loro legami affettivi e familiari.

«“Mio fratello, mia sorella” è un film che vuole coinvolgere lo spettatore – scrive il regista Roberto Capucci nelle note di regia – Desidera afferrarlo e portarlo nella storia, immergerlo in una famiglia, farlo sentire parte del racconto ed emozionarlo. Si potrebbe dire che il film tratta diversi argomenti: i rapporti familiari, la diversità, la disabilità, l’accettazione, l’attraversamento del dolore per giungere al perdono. Tutti i personaggi compiono un viaggio attraverso il perdono, verso sé stessi inizialmente per poi intraprenderlo verso gli altri membri della famiglia.»

«Un accento doveroso all’interno del film – continua Capucci – va dato all’importanza della casa: la casa è il “movente”, il mezzo attraverso il quale il perdono si compie, un luogo dell’anima e della storia di una famiglia. Il film gode di momenti molto intimi, ma allo stesso tempo di grandi spazi, dinamismo e spettacolarità, come per le scene di kitesurf o quelle di footing o durante la partita di basket. Ogni scelta di inquadratura o movimento di camera, sia in interno che in esterno, cerca di avere un valore, una funzione narrativa oltre ad una godibilità visiva, con l’intenzione di dare la sensazione che vogliamo restituire a chi guarda il film, ovvero: intensità, respiro e senso di libertà.

«La vita di un genitore è densa di trappole», spiega Claudia Pandolfi intervistata da Vanity Fair, «ti senti in bilico tra la necessità di custodire la creatura che hai messo al mondo e quella di destinarla al mondo, di considerarla come un essere umano indipendente che ha il diritto di sbagliare. Trovare questo equilibrio è complicato».

«Come fai sbagli, – aggiunge Alessandro Preziosi – non ho mai trovato frase retorica che fosse più azzeccata», aggiunge Preziosi, padre di Edoardo (26 anni) ed Elena (15 anni), «ormai ci sono troppe regole nei rapporti tra padri e figli. I figli si devono ossessionare fino a 12 anni, poi li hai persi. Devi essergli amico, invece oggi i genitori proiettano su di loro tutto ciò che hanno di irrisolto. E lo fanno con ironia. Poi però tuo figlio un giorno si avvicina e ti dice: “Prendo la mia strada”. Ed è giusto che sia così perché questa è la vita: sopportare da soli le bellezze e i rischi, non avere sempre le spalle coperte».

Oltre ad Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi, fanno parte del cast Ludovica Martino (Carolina), Francesco Cavallo (Sebastiano), Stella Egitto (Emma),e Caterina Murino (Giada).

Il film dal 8 ottobre è disponibile sulla piattaforma Netflix.

S.C.

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Next Post

Ottobre e la festa dell'uva - una tradizione che arriva da molto lontano

Lun Ott 11 , 2021
Ottobre, nel mondo contadino, è legato in modo indissolubile all’uva e al periodo in cui la vendemmia entra nel vivo.

Non perderti anche