Come sarebbero le nostre giornate senza musica? Avete mai provato a immaginare una giornata senza ascoltare musica? Alla radio, al pc, in TV, in un film, nei negozi. Come però spesso succede con molte forme d’arte, spesso ci si dimentica che creare musica è un lavoro, e dietro ad ogni produzione musicale vi sono professionisti che vivono di musica.

Il blocco delle attività artistiche e di spettacolo in relazione al tempo del Covid-19 ha messo a nudo tutti i limiti reali in cui la situazione artistica si muove da decenni, amplificando la distanza del settore dalle altre categorie economiche e professionali del paese e dell’Europa.
Per questo motivo il Forum Arte e Spettacolo ha deciso di far sentire la voce degli addetti al settore, chiedendo a tutte le Festa della Musica che avranno luogo il 21 giugno di creare alle 22.00 un minuto #senzamusica per stimolare un momento prezioso di riflessione e per unire simbolicamente l’intero Paese e far comprendere alle persone e alle istituzioni che dietro ogni disco e a ogni live, in ogni spazio culturale, in ogni Festival o Live Club, nei grandi eventi, negli stadi, nei palazzetti o nelle feste di piazza che animano tutto il Bel Paese, c’è il lavoro di una squadra di persone.
Questa squadra è formata da tantissimi lavoratori: musicisti, team di produzione, manager, uffici stampa, promoter, booker, discografici, autori, editori, tecnici altamente specializzati, maestranze, professionisti e altre innumerevoli figure professionali. I volti di queste persone li state vedendo scorrere nella campagna partita il 13 giugno #iolavoroconlamusica promossa da moltissimi artisti italiani per accendere i riflettori non su se stessi ma sulle centinaia di lavoratori che rendono possibile la vita dell’intero comparto
Sarà un festa strana quella del 21 Giugno. La Musica ci sarà eccome ma come forma di Resistenza. Perché la Musica, un settore che a pieno titolo fa parte della Cultura di questo Paese e che crea lavoro per centinaia di migliaia di persone, versa ad oggi in uno stato di gravissima fragilità. La Musica ci sarà perché ci vuole essere.
La Musica ci sarà il 21 giugno 2020 per permettere a coloro che potranno di tornare a lavorare. La Musica ci sarà perché la Musica nessuno la può cancellare, per fortuna, ma questa non può continuare a essere la ragione per cui della Musica non ci si prende cura.
È arrivato il momento di riconoscere che la Musica è un settore che produce valore sociale, culturale ed economico.
Il messaggio del mondo della musica è chiaro: gli emendamenti per affrontare l’emergenza ci sono, contengono proposte concrete e riguardano la tutela per tutti i lavoratori intermittenti dello spettacolo, le imprese e i professionisti.