Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’, la Fase Uno è finita ormai, ma qualcosa ancora qui non va… Parafrasando il capolavoro di Lucio Dalla, alla vigilia dell’attesissima “Fase Due”, si ha la sensazione che nell’aria si respiri un’eccessiva euforia. Come se tutto fosse finito, come se il virus fosse stato sconfitto.
“Sono francamente preoccupato dal fatto che ci sia questa quasi smania legittima di ripresa delle attività, senza che, tuttavia, siano definite con chiarezza delle gerarchie di importanza e di necessità”. Queste sono le parole di Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, nel corso della trasmissione “L’aria che tira“, su La7.”
“Un solo caso che riesce a restare sotto traccia – spiega Galli – ricrea il problema localmente. E può determinare nuovamente la chiusura di un’azienda o di un’area geografica. Il punto è riuscire a essere vicini, anche dal punto di vista diagnostico, alle persone che sono chiuse in casa con infezioni“.
Giusto tornare a lavoro, ma sarebbe auspicabile che con l’inizio della “Fase 2” non ci si dimenticasse delle parole di chi sta lavorando per tirarci fuori da questo incubo: i medici e gli infermieri. Da ciò che si legge sui social e da certe dichiarazioni di leader industriali, sembra invece che sia ancora valido il proverbio siciliano “Passatu lu scantu, scurdatu lu santu”. Ora che la paura è passata, ora che il contagio sta diminuendo, sembra che qualcuno si stia dimenticando la pericolosità di questo virus. Speriamo che vada tutto bene.
Buona Fase 2 a tutti.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando