Vite da influncer: il Musazzi “piccona” gli influencer

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Dura la vita degli influencer, specialmente quando qualcuno te le smonta. Dice niente il nome Musazzi?

L’ANTI INFLUENCER

Dalla nascita dei social, si è perso il conto del numero di personaggi diventati famosi “perché famosi”: usciti da trasmissioni tv e reality, una volta sarebbero stati etichettati come personaggi di serie b ( a voler essere gentili), ora dettano (dicono) tendenze sui social, Instagram e TikTok in testa. Non cantano, non ballano, non recitano, eppure contano migliaia, a volte milioni di followers, ci si ritrova a seguire i loro profili senza un vero perché, oltre i codici sconto di marche che difficilmente si vedrebbero sullo scaffale di un negozio (bisognerebbe chiedersi come mai). Recentemente però la loro quiete è stata interrotta, qualcuno ha osato interrompere l’idillio di questo eden digitale, con tre armi a quanto pare non da tutti: spirito critico, scetticismo per la fama facile e picconi.

Così Stefano Musazzi è riuscito in poco tempo ad aprire una breccia nel mondo digitale, invitando il pubblico ad aprire gli occhi, e le orecchie, davanti a orrori che generalmente passerebbero inosservati, cancellati dallo spirito da fan. Il credo è uno: sei tu, siamo noi, con i nostri follow, con i nostri like e le nostre ricondivisioni, a far diventare famose persone che, oltre mettersi in posa, fanno ben poco.

Nelle sue “Vite da Influencer”, Il Musazzi (questo il nome del suo profilo) smonta storie e post in una manciata di secondi, sempre con una certa dose di ironia, che però inevitabilmente sfocia nell’amarezza davanti ad espressioni improbabili e parole errate. Ex concorrenti di reality e starlette, imprenditori digitali e influencer vengono attentamente osservati, e smontati, video dopo video, dando vita ad una (non sempre) esilarante serie. Di alcuni, Musazzi è arrivato a mettere in dubbio la reale sfera di influenza. Oggetto del suo attacco più famoso è Chiara Biasi: è se i milioni di fan dell’influenzer non fossero altro che Bot, pacchetti di follower comprati per rendere più appetibile il proprio profilo agli occhi dei brand? La prova portata da Musazzi fu lo scarso livello di engagement del profilo della Biasi e le poche manciate di likes e commenti alle foto a fronte di milioni di followers. A poco servì la difesa di Tommaso Zorzi su Instagram: i numeri non mentono.

MUSAZZI: ASPIRANTE INFLUENCER?

Ma è lecito avere un sospetto. Va bene la critica, va bene la presa in giro, va bene anche spingere i milioni di followers sui social a prestare attenzione, e a chi si fa diventare oggetto della propria ammirazione, ma… se fosse tutta una strategia? Dopo essere venuti a conoscenza della sua attività, molti sono stati i personaggi sbeffeggiati dal Musazzi ad essere stati al suo gioco: vuoi mica fare la figura di quello che si prende troppo sul serio? Ma dopo scambi di battute, e qualche critica non tanto ironica del Musazzi, qualcuno ha affermato, senza tanti giri di parole, che Stefano Musazzi stia solo cavalcando un’onda, che anche lui è un po’ come i personaggi delle sue critiche. Un personaggio senza arte né contenuti, che smonta gli altri per emergere; qualcuno più maligno è arrivato ad affermare che il suo sia un meschino tentativo di entrare nello star system nostrano, passando anche da un reality. Chissà. Chi di picconi ferisce, di picconi perisce, Musazzi?

Cristina Izzo

Press Office, Press Reviewer, Web Content Creator, Collaborator for LaTuaNotizia,

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