Instagram intacca seriamente l’autostima. Potrebbe essere questa l’avvertenza da mostrare all’utenza al momento dell’iscrizione al social. Poco dopo il suo esordio, Instagram è diventata il catalizzatore dell’immagine perfetta: inquadratura, luce, espressione, colore, un gioco di equilibri che aiuta ad ottenere like e followers.
ADDIO AUTOSTIMA
I filtri delle stories, arrivate in un secondo step, hanno contribuito a creare un immaginario perfetto, che solo in un secondo tempo è risultato finto, il danno intanto era fatto. Le ragazze, soprattutto, si sono trovate intrappolate in un loop di perfezione inesistente che ha danneggiato la loro autostima, il magico mondo delle foto ha minato giorno dopo giorno la sicurezza di migliaia di ragazze.
Il Covid ha accelerato questo processo, e tra un lockdown e l’altro, con meno occasioni e look da postare online, le ragazze hanno fatto “uno sforzo” per continuare a tenere viva l’immagine che fino ad allora avevano venduto di sé. Si sarebbe dovuto capire dalla prima duck face (una smorfia facciale da assumere come posa), dal primo selfie, che tutto non sarebbe finito bene, perché per un’instagrammer che diventa influencer ce ne sono milioni che combattono per emergere.
A raccontare bene questa deriva adolescenziale (e non solo, potremmo aggiungere) ci pensa Dove: il noto marchio di cosmesi e cura per la pelle racconta in un video “Il volto nascosto dei selfie”, ovvero come sono davvero le nostre ragazze. Via il trucco, via la posa, via l’acconciatura: solo loro in tutta la loro naturale bellezza. Ideato e girato da Ogilvy, il video racconta come le app di fotoritocco possano alterare la percezione che le ragazze hanno di sé e quella che vogliono mostrare, con la seconda che schiaccia inevitabilmente la prima. Un racconto attraverso le diverse fasi emotive di un selfie, un backstage lungo e intenso.
DOVE IN NUMERI
Dove Progetto Autostima racconta questo, con l’obiettivo dichiarato di aiutare le nuove generazioni ad avere un rapporto positivo con il proprio aspetto fisico, aumentare la propria autostima e realizzare il proprio pieno potenziale.
Il progetto ha avuto un enorme impatto positivo su oltre 69 milioni di giovani in 150 Paesi in tutto il mondo ed entro il 2030, Dove prevede di aumentare il proprio impatto sociale di oltre il 250%, raggiungendo 250 milioni di giovani.
Non è una questione di makeup, perché non c’è nulla di male a indossarlo, ne contro un selfie: premere un pulsante per scattare una foto è un atto di consapevolezza.