Venerdì 14 giugno alle 20.30 il regista Enrico Maria Artale e l’attore Edoardo Pesce presenteranno il loro ultimo lavoro, “El Paraiso”, al Cinema Lux di Messina. Un’opportunità unica per il pubblico di incontrare di persona due figure di spicco del panorama cinematografico italiano.
Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Tra i premi più prestigiosi spiccano il Gran Premio della Giuria al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e il premio per la Miglior Fotografia al Festival del Cinema di Venezia.
La presentazione al Cinema Lux offrirà l’occasione di assistere a una discussione approfondita sul processo creativo dietro la realizzazione del film, con interventi sia del regista che dell’attore protagonista.
TRAMA
Julio Cesar ha quasi quarant’anni e vive ancora con sua madre, una donna colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un’esistenza ai margini vissuta con amore, al tempo stesso simbiotica e opprimente, il cui equilibro precario rischia di andare in crisi con l’arrivo di Ines, giovane colombiana reduce dal suo primo viaggio come “mula” della cocaina. Tra desiderio e gelosia la situazione precipita rapidamente, al punto che Julio si troverà a compiere un gesto estremo, in un viaggio doloroso che lo porterà per la prima volta nella sua terra di origine.
COMMENTO DEL REGISTA
Questo film è una storia d’amore tra una madre e un figlio, una tragedia colorata che affonda i propri eroi nelle sfumature cangianti dei loro umori più intimi, nella delicatezza e nella violenza. È il racconto quasi mitologico di un legame basato sul sangue che ho tentato di sottrarre al giudizio, senza voler stabilire se ciò che unisce profondamente i due protagonisti sia un atto di amore, più forte delle convenzioni sociali, o un atto psichico disfunzionale che dimostra l’impossibilità di accettare una naturale separazione. Possiamo davvero tracciare una linea che distingua amore e follia, la forza irriducibile del sentimento dalla paura profonda di restare soli per sempre?