Si sta d’aprile in quarantena come James Stewart ne “La finestra sul cortile”

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Annoiati per la forzata e lunga inattività, costretti a stare chiusi in casa, le nostre giornate di quarantena assomigliano tanto a quelle di Jefferies, il protagonista de “La finestra sul cortile”, il film di Alfred Hitchcock ispirato al racconto Rear Window di Cornell Woolrich e considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.

Se non mi tiri fuori da questa palude di noia, farò qualcosa di irreparabile: […] finisce che mi sposo, così non andrò più da nessuna parte.

Jeff a Lisa

Molti di noi, come Jefferies (James Stewart), passano il tempo a osservare i vicini di casa nei loro balconi, mentre cantano le canzoni che “sentiamo sempre a lu mare”. E forse anche noi, come Lisa (Grace Kelly), in questi giorni scopriremo di avere dei vicini musicisti e, ascoltandone la musica, potremmo ritrovarci a riflettere sul rapporto di coppia e sul matrimonio. Attraverso le finestre e i balconi dei nostri cortili, qualcuno potrebbe vedere materializzarsi dubbi e paure sulle conseguenze di una convivenza.

Lisa: Chi è che suona questa bella musica al pianoforte?
Jeff: È un compositore che ha un piccolo studio-abitazione. Bene! Ci abita da solo, forse dopo un matrimonio fallito.
Lisa: La trovo incantevole. Si direbbe che l’ha scritta apposta per noi.
Jeff: Ecco perché non riesce a concluderla.
Lisa: Be’ almeno non dirai che la cena non va bene.
Jeff: Lisa, è perfetta… come sempre.

Con in mano i nostri cellulari ultramoderni, riusciamo a spiare le vite dei nostri vicini forse ancor meglio di come faceva Jefferies con la sua macchina fotografica con teleobiettivo. Oltre a vederli nelle finestre e nei balconi, noi possiamo entrare anche nei loro profili social.


“Siamo diventati un paese di guardoni; ciascuno farebbe bene a guardare in casa propria!”

L’ infermiera Stella

Fotografiamo gli striscioni appesi ai balconi con gli arcobaleni “Andrà tutto bene”, e scopriamo che anche gli appartamenti che sembravano disabitati, in periodo di quarantena tornano ad essere popolati. E in questi giorni pieni di incertezze, molti di noi si staranno domandando come saranno le nostre relazioni in futuro.

Ai miei tempi ci si incontrava, ci si piaceva, ci si sposava. Ora a forza di leggere libri, scervellarsi con parole difficili e psicanalizzarsi a vicenda non si capisce più la differenza fra una pomiciata e un esame universitario!

L’ infermiera Stella

Ha ragione Stella (Thelma Ritter), l’infermiera che accudisce Jeff: una volta ci si incontrava, ci si piaceva e si pomiciava. Già, e noi? Torneremo a pomiciare con una ragazza o un ragazzo appena conosciuti? O dovremo prima chieder loro di fare un tampone? Dovremo baciarci con le mascherine o può essere lo stesso pericoloso? Nessuno conosce la risposta.

Senta, signor Jefferies, io non ho istruzione, però posso dirle una cosa: quando un uomo e una donna si frequentano e si piacciono, devono accoppiarsi come i puledri nelle praterie, e non fantasticare analizzandosi come due campioni in una provetta

L’ infermiera Stella

Sì, è vero anche questo cara Stella. Ma tra Jeff e Lisa non c’era di mezzo il CoronaVirus. Per accoppiarsi come puledri nelle praterie, oggi, non basta frequentarsi. Non basta nemmeno l’autocertificazione. L’unica cosa che possiamo fare adesso, cara Stella, è continuare a “leggere libri, scervellandoci e analizzandoci a vicenda come due campioni in provetta” in attesa di conoscere l’esito dei nostri tamponi. Affacciati alle nostre finestre virtuali. Sperando che, nel frattempo, tra i nostri vicini non si nasconda qualcuno con le stesse intenzioni del signor Thorwald.

Sebiano Chillemi

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