Ottobre è un momento molto particolare dell’anno, dove si è ancora a metà strada tra l’inverno che arriva e l’estate che ci ha da poco lasciati, lasciando come appesi, colori e profumi.
L’ottobrata romana è un’ espressione molto comune. Si usa per definire il clima mite che caratterizza il mese di Ottobre a Roma. Infatti la Capitale ad Ottobre è unica e bellissima: praticamente vive una seconda estate che si incrocia con i meravigliosi colori dell’autunno.
Le “ottobrate” erano le tradizionali feste che chiudevano il periodo della vendemmia nel mese di ottobre. Per celebrare il raccolto e la fine del duro lavoro, nelle giornate di giovedì e di domenica ogni famiglia organizzava una gita fuori porta (detta “ottobrata” per l’appunto) e da ogni rione partivano carri in sfilata, decorate di fiocchi e campanelle, su cui sedevano le ragazze giovani ancora da sposare. Il resto della comitiva seguiva a piedi il carro fino alla destinazione.

A queste scampagnate goderecce partecipavano tutti gli abitanti del paese, inizialmente divisi per gruppi a seconda della classe sociale,ma dopo qualche brindisi, finivano per mescolarsi senza alcuna distinzione. Alcune delle zone più frequentate erano Testaccio, San Paolo, Monte Mario, San Giovanni e Monteverde . Si dice che, Casanova , noto per le sue arti amatorie, nella sua autobiografia si lamentava della tratta troppo corta da Roma al Testaccio, che non gli permetteva di trascorrere un “tempo adeguato” in compagnie delle giovani donne che sfilavano sui carri.
La tradizione delle ottobrate romane era molto sentita. Le donne si vestivano a festa e le giornate di svago erano contraddistinte da canti, balli, musica e divertimenti di ogni sorta.