PALERMO. Più giovani, più lavoro, più innovazione, più accessibilità. E una visione a 360 gradi che fa tesoro dei traguardi raggiunti, ma guarda e si proietta in avanti. CoopCulture ha presentato a Palazzo Bonocore, a Palermo, il Bilancio di Sostenibilità 2024, confermando l’impegno come prima impresa cooperativa culturale in Italia a rendicontare in modo volontario e anticipato secondo gli standard europei ESRS.
Un dato salta subito agli occhi: la Sicilia è terza tra le regioni italiane per la crescita di fatturato di CoopCulture (+32%) dopo Friuli Venezia Giulia (dove la cooperativa culturale ha acquisito al gestione del Castello di Miramare) e Calabria(dove gestisce da poco più di un anno il Museo Archeologico di Reggio Calabria). CoopCulture in Sicilia conta 188dipendenti e collaboratori, con un incremento di assunzioni di giovani sotto i 30 anni (il 71 % sono donne), laureati, poliglotti, che garantiscono un front office qualificato e riconosciuto, confermando la centralità delle nuove generazioni e delle competenze linguistiche e digitali nella valorizzazione del patrimonio culturale
Il 2024 è stato un anno complesso per CoopCulture, segnato dalla conclusione di alcune storiche concessioni – come quella del Colosseo – ma anche da nuove importanti acquisizioni: dai servizi per il Parco archeologico di Ercolano e il Castello di Miramare, appunto, fino all’avvio a Roma della concessione per Castel Sant’Angelo. In Sicilia, CoopCulture lavora su committenza di Regione Sicilia, Università di Palermo, e realizza progetti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo e Agrigento; ha rafforzato la sua presenza con il progetto Palermo Culture Pass – il primo biglietto integrato tra siti culturali, un’operazione a Palermo attesa da tempo e mai realizzata a livello istituzionale – nato in collaborazione con Regione Siciliana e Università di Palermo; e con la gestione di Palazzo Bonocore, vero hub culturale di ultima generazione, forte della mostra cross mediale “Palermo Felicissima” – parte integrante del programma europeo CHANGESS Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Societyfinanziato dal PNRR Missione 4, Componente 2, Investimento 1.3, Tematica 5.
In Sicilia – sempre leggendo il Bilancio di Sostenibilità – CoopCulture è diventata sinonimo di crescita, giovani e innovazione. E si conferma uno dei motori strategici della cooperativa: nel 2024 i ricavi nell’Isola sono cresciuti del 32%, con un’incidenza del 15% sul totale nazionale. A trainare il risultato, anche le nuove gestioni dei servizi al pubblico di Segesta e Selinunte che nel 2024 hanno riscontrato una forte crescita in termini di reputazione territoriale e comunicazione: tra i punti di forza, una comunicazione adeguata delle scoperte e campagne di scavo, con risonanza mediatica anche in ambito scientifico; una forte attenzione per il territorio e le famiglie (sono stati lanciati abbonamenti mirati, validi 365 giorni l’anno), progetti che uniscono tutela ambientale, sostenibilità, mobilità green e turismo (il focus sull’apicoltura o i percorsi di archeobike a Selinunte, per fare un esempio), tanti eventi estivi che hanno permesso di vivere i Parchi dall’alba al tramonto.
A Palermo hanno fatto da traino l’attività e le manifestazioni supportate o direttamente organizzate all’Orto Botanico di Palermo – dove è nato anche Metamorphosis, festival co-organizzato da CoopCulture –, il biglietto integrato Palermo Culture Pass (ma anche i carnet “fratelli” dedicati alla Sicilia Archeologica che mette in rete Valle dei Templi, Segesta, Selinunte e il Museo Salinas, tutti siti dove CoopCulture cura i servizi al pubblico). E proprio alla Valle dei Templi – dove a novembre 2024 è stato raggiunto per il secondo anno di seguito, il milionesimo visitatore, e il trend continua ad esser in crescita – sono stati promossi nuovi percorsi esperimentazioni, come la5tgui p visita con archeologo e con visori 3D.
“La sostenibilità per CoopCulture non è uno slogan ma un impegno quotidiano – afferma il presidente di CoopCultureAdriano Rizzi –. Il bilancio di quest’anno racconta la nostra capacità di trasformare sfide in opportunità, generando valore per i territori, le comunità e le persone”.
“Abbiamo scelto di adottare gli standard ESRS proprio per rafforzare la qualità del nostro racconto e la misurazione dell’impatto – ha aggiunto il direttore generale Letizia Casuccio – Il bilancio è il risultato di un percorso di cambiamento che ha coinvolto tutta l’organizzazione. Guardiamo avanti, con la Sicilia come laboratorio di progettualità innovativa e con l’obiettivo di generare valore condiviso in ogni territorio in cui operiamo“.
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Nel corso dell’incontro a Palazzo Bonocore, è stata evidenziata anche la coerenza del modello CoopCulture con i principi dell’Agenda ONU 2030, attraverso l’adozione del framework “Culture | 2030” dell’UNESCO.
