
62 migranti, soccorsi da un rimorchiatore in acque maltesi e portati in Italia, sono sbarcati ieri a Pozzallo. “Il nostro porto non è mai stato chiuso – dichiara il sindaco Roberto Ammatuna – così come quelli del resto d’Italia, semplicemente perché i porti non si possono chiudere. La macchina dell’accoglienza si è già messa in moto, c’è un’assoluta tranquillità e l’organizzazione procede spedita come sempre. Ormai la macchina è rodata. In questi anni abbiamo dimostrato la nostra capacità di fare accoglienza con grande senso di umanità. Siamo pronti ancora una volta a fare la nostra parte. Rispettiamo le direttive del ministro che restano per noi un imperativo assoluto”.
I migranti, quasi tutti dell’Africa subsahariana, verranno accolti in strutture della Cei dopo l’identificazione nell’hotspot del porto di Pozzallo.
Proprio ieri il presidente della Repubblica Mattarella, durante un incontro con una rappresentanza della Marina militare, è intervenuto sull’importanza del soccorso in mare. “L’Italia è collocata dentro il mare e la sua dimensione marittima è ineliminabile. Per questo l’azione della Marina è fondamentale: è l’azione che garantisce la sicurezza del nostro Paese, dei suoi mari e delle sue coste sotto ogni profilo: la sicurezza in generale, il mantenimento della pace, la sicurezza della libertà di navigazione e dei commerci, la sicurezza delle infrastrutture, il salvataggio di vite umane – in questi anni con molta intensità – che ha reso prestigio al nostro Paese”.
 





