
Fine Anni ’90, un primo pomeriggio qualunque della settimana. Se eri un’adolescente, eri davanti alla Tv a guardare Dawson’s Creek. Prima di The OC e Gossip Girl, a tenere incollati i giovanissimi era questa serie che raccontava le vite di 4 adolescenti. I primi amori, le confusioni, gli errori, i drammi adolescenziali: tutti condensati in una serie che ad ogni replica sulla tv in chiaro incolla allo schermo milioni di spettatori.
TEAM PEACEY -TEAM DAWSON
Protagonisti indiscussi sono Dawson, Joey, Pacey e Jen, rispettivamente interpretati da James Van der Beek, Katie Holmes, Joshua Jacksone e Michelle Williams.
Alcuni di loro hanno conosciuto fortune alterne dopo la serie, e c’è chi ha puntato in alto (vedi la Williams che ha vinto un Oscar), ma nel cuore dei fan poco importa il dopo, quanto quello che è stato. I 128 episodi della serie sono ambientati nella piccola, quanto noiosa, cittadina di Capeside, nel Massachussetts: Dawson aspira a fare il regista, Joey gli muore dietro, e Pacey è il migliore amico cazzaro che tutti abbiamo avuto. E fin qui tutto nella norma, perché guardare qualcosa di così noioso? Perché l’incanto si rompe grazie al più classico dei disastri amorosi: il triangolo. Dawson-Joey-Pacey.
Oggi come allora il pubblico si divide in #TeamDawson e #TeamPacey (con buona pace della Marvel che ha copiato l’idea #TeamCaptain #TeamIronMan da qua), e poco importa chi sceglie la ragazza alla fine (tranquilli, no spoiler), ma fare parte di uno dei team. Certo, vita poco facile per Katy Holmes, che ha avuto l’onere di portare in tv cosa accade quando hai una (non tanto) segreta cotta per il tuo migliore amico ma poi finisci con… ah giusto, no spoiler.
Salva da questo menage a trois è Jen: il personaggio interpretato da Michelle Williams è anticonvenzionale, un’anima dolce nascosta sotto una corazza di ribellione e durezza. Però, a lei tocca un’evoluzione interessante, libera dai trip mentali e sentimentali degli altri due. A lei tocca l’amico gay, che diventa un fratello, che l’accompagnerà per tutta la vita. Vuoi vedere che è andata meglio a Jen?
UNA COLONNA SONORA CHE NON TI ASPETTI
Per chi non ha vissuto quel periodo, sarà difficile immaginare, ma fate uno sforzo. Quando uscì questa dramedy campione di interesse, a spopolare prima dei personaggi, della trama, degli amori, è stata la colonna sonora. “I don’t want to wait” di Paula Cole è stata la canzone più scaricata (illegalmente), ascoltata e oggetto di parodie di quel periodo. Aidouanaueit a molti non dice niente, ma quando ancora l’inglese non era la lingua comune, per un’intera generazione era questa mirabile interpretazione maccheronica la parola più cantata. Almeno in quello, forse, siamo migliorati.