Amnesia dissociativa: cosa succede quando si dimentica il proprio figlio in auto

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E’ difficile trovare le parole adatte per una delle tragedie che continuano a ripetersi ai giorni nostri: i casi dei bambini che muoiono perché dimenticati in auto. L’ultimo, a Catania, proprio nella giornata di ieri, 19 settembre. Un padre che si reca a lavoro e dimentica di accompagnare il proprio figlio all’asilo: almeno una volta ognuno di noi si è chiesto come possa accadere.

Eppure si tratta di una tragedia che si verifica più di quanto si possa immaginare. Secondo i dati riportati dall’Agi, negli Stati Uniti, ad esempio, dall’inizio dell’anno i piccoli che hanno perso la vita così sono già 40. E nel 2018 erano stati 53.

Si parla di amnesia dissociativa per spiegare quello che succede alla mente in quegli attimi: è come se si cancellasse un pezzo della nostra vita. Un pezzo apparentemente scontato, perché frutto di un’abitudine quotidiana, una routine consolidata, talmente automatica da risultare impossibile da dimenticare. Eppure, eccoci qui, a fare i conti con un brivido potentissimo che ci assale ogni volta che apprendiamo di notizie simili.

Come si apprende ancora dall’Agi, l’amnesia dissociativa “generalmente può essere scatenata da momenti di intenso stress, traumi o situazioni di particolare tensione e stanchezza fisica e mentale. L’amnesia dissociativa, avvisano gli esperti, può infatti capitare a chiunque ed è bene conoscerne caratteristiche, sintomi e possibili strategie preventive per evitare di arrivare a livelli ingestibili di stress“.

Secondo gli esperti è fondamentale conoscere i segnali da non sottovalutare come “intenso stress, stanchezza fisica e mentale, difficoltà a concentrarsi e a ricordare le cose, difficoltà a dormire, irritabilità, tendenza ad “agire in automatico”. Se ci si sente così, è bene consultare un medico“.

Tra gli accorgimenti pratici è bene parlare con il bimbo mentre si compie il tragitto in macchina, chiamare la moglie o il marito o altri membri della famiglia o comunque chi si occupa di accompagnare il bambino a scuola per essere sempre certi di ricordarsi del bambino. Può essere utile, inoltre, lasciare qualche oggetto importante vicino al seggiolino, in modo da essere costretti a prenderlo e, soprattutto, controllare sempre l’auto prima di chiuderla e allontanarsi da essa.

Si è a lungo parlato della legge ad hoc per evitare che si verifichino ancora casi di bimbi abbandonati nelle auto, ma la norma sembra essersi arenata. Come spiega l’Agi, “tale legge dall’1 luglio scorso avrebbe dovuto obbligare a dotarsi di sistemi anti-abbandono “chiunque risieda in Italia e trasporti minori fino a 4 anni”. Il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che avrebbe dovuto fissare le caratteristiche tecniche di questi sistemi però non è arrivato per tempo. E una circolare del ministero dell’Interno datata 3 luglio ha prorogato l’obbligo“.

Antonella Trifirò

Giornalista pubblicista, appassionata di lettura e scrittura in tutte le forme. Scrivere per vivere e raccontare.

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