Dura da qualche anno il progetto della grande azienda di streaming online Netflix, che ha investito ormai un miliardo di dollari, per la produzione dello show che riporterà il mondo di appassionati nella Terra di Mezzo tolkieniana. Dopo circa due anni di lavorazione e di rumors, in questo nostro 2019 si iniziano a conoscere sempre più particolari.
Secondo quanto dichiarato da Tom Shippey, esperto delle opere di Tolkien che ha collaborato con i produttori dello show J.D. Payne e Patrick McKay, la prima stagione dovrebbe essere composta da venti episodi.
La trama che si svilupperà in questi venti episodi non riguarda l’epoca trattata dalla trilogia Il Signore degli Anelli dei primi anni 2000, egregiamente diretta dal regista Peter Jackson, per cui è stato insignito di ben 17 Oscar, 11 dei quali per l’ultimo film Il Ritorno del Re (2003).

Se infatti Il Signore degli Anelli (2001-2003) e in seguito la seconda e più recente trilogia de Lo Hobbit (2012-2014) riguardano le vicende della Terza Era della Terra di Mezzo, con la produzione Netflix si scaverà ancora più a fondo, a livello cinematografico, nella cosmogonia creata dall’autore britannico J.R.R. Tolkien, che dedicò una vita intera alla realizzazione coerente e strutturata di un corpus leggendario sul mondo di Arda, di cui la Terra di Mezzo rappresenta solo una parte.

La nuova serie Netflix tratterà delle vicende che animeranno la Seconda Era del mondo tolkieniano, dunque un’epoca precedente a quella della Guerra dell’Anello e dell’epopea di Frodo Baggins e della Compagnia dell’Anello.
In numerosi comunicati online e piccole chicche rilasciate per tenere gli appassionati con il fiato sospeso, Netflix ha infatti fatto capire che ci sarà spazio, in qualche modo, anche per l’isola stella di Númenor, luogo donato dalla divinità suprema, Eru Ilúvatar, ai tre popoli di Umani che hanno supportato gli Elfi nella lotta contro il primo vero grande malvagio, Morgoth, quello che si potrebbe identificare come Lucifero, l’Angelo Caduto, dall’aspetto splendido ma eticamente corrotto e corruttore.
Sull’isola di Númenor vivevano i Re antenati di Aragorn e del popolo di Gondor, prima dell’inabissamento che ricalca a grandi linee la leggenda di Atlantide e di un Paradiso Perduto, a causa della decadenza morale e sociale della popolazione dell’isola.

Tolkien ha descritto la Seconda Era nella sua nota opera Il Silmarillion, il libro in cui si narrano le origini del suo mondo, Arda, ma vi sono appunti e curiosità anche nelle Appendici de Il Signore degli Anelli e in altre opere minori riscoperte, ricostruite e pubblicate dal figlio Christopher Tolkien, erede dell’attività di ricerca e curatela delle opere inedite del padre.

La Seconda Era, secondo quanto dicono i produttori, darà la possibilità di sviluppare in modo fantasioso ed arricchire con storie nuove il corpus leggendario creato da Tolkien, ma la collaborazione con la Tolkien Estate – un ente che studia e si fa garante del rispetto del copyright e delle linee guida prescritte dall’autore nelle sue opere – garantirà un’attinenza quanto mai pedissequa ai caratteri delineati da Tolkien.

Un esempio delle libertà prese dai produttori, è la scritturazione dell’attrice Markella Kavenagh, che interpreterà Tyra, su cui non sono state ancora rilasciate indiscrezioni.

È probabile che il lavoro svolto dai produttori possa essere oggetto di meno critiche del previsto, dato che il prodotto in lavorazione non tenterebbe di sovrascriversi all’iconica trilogia di Peter Jackson, ma tenterebbe di integrare la conoscenza di Arda e del mondo delle opere letterarie di Tolkien, investigando i segreti e il periodo meno conosciuto della Seconda Era, con i luoghi solo accennati o mai visti né nel film né nell’opera de Il Signore Anelli o de Lo Hobbit, lasciando ancora aperta la porta alla fantasia e allo studio delle altre opere del Professore, come viene chiamato J.R.R. Tolkien.