Traspare un forte senso di impotenza e anche tanta rabbia dalle parole della signora Alda Amore che così si sfoga sulle pagine del Corriere della Sera di oggi: “Sono andata via io da Siracusa e anche mia cugina, mio cugino, il cugino e la cugina di mio cugino e anche gli altri due cugini di mio cugino. Sono andati via la mia più cara amica, il mio compagno di banco e i figli dei cugini di mio padre.”
Una fuga irrefrenabile anche secondo Luciano Fontana che rispondendo alla signora Amore, punta il dito sulle politiche degli ultimi governi. “La famosa «questione meridionale» è però scomparsa dall’agenda politica. Le differenze economiche tra Nord e Sud stanno aumentando invece che ridursi, i piccoli Paesi si spopolano, le occasioni di lavoro sono praticamente zero.Èdavvero triste la fotografia di una Sicilia povera e invecchiata: ma d’altra parte quali sono le soluzioni proposte? Sussidi a pioggia invece che investimenti veri in infrastrutture, turismo, innovazione tecnologica, buona sanità e assistenza per attirare, ad esempio, pensionati come fa il Portogallo. Politiche di corto respiro, buone per prendere qualche voto tra due mesi ma non per invertire la fuga dal nostro Mezzogiorno. “
La lettera di Alda Amore si conclude con una dolorosa domanda “A me viene una tristezza infinita a vedere la mia splendida Sicilia morire… nell’indifferenza generale. Che cosa posso fare? Che cosa possiamo fare? ” Una domanda che, temiamo, rimarrà ancora per molto tempo senza risposta.






