I lavori del PNRR sono terminati e l’Orto Botanico è in splendida forma, proprietario da oggi della «compostiera» più grande d’Italia tra quelle in un sito scientifico: rinnovato, con il neonato viale delle rose dedicato a tutte le donne; diverse aree recuperate con macchia mediterranea, la potatura degli alberi storici, le cactacee in fiore, le orchidee che paiono accarezzare i visitatori; e le ninfee che navigano sull’acqua e si ritrovano negli scatti di Giovanni Pepi esposti all’Erbario. La Zagara di primavera è tornata e fino a domenica proporrà collezioni botaniche, specie inedite, le bouganvillae ridondanti che paiono salire la scalinata del Gymnasium: l’amatissima mostra-mercato di giardinaggio e florovivaismo, giunta alla sua 28ª edizione, si è aperta stamattina e andrà avanti fino a domenica. I viali dell’Orto Botanico sono colmi di stand, gli appassionati cercano l’esemplare raro o tentano di estorcere consigli ai vivaisti, i soci Amao raccontano le orchidee tropicali e si visitano i 3000 esemplari di cactacee della collezione Caroggio. Senza contare la fitta serie di appuntamenti, presentazioni, lezioni di botanica e laboratori per i più piccoli curati da CoopCulture, nel segno della biodiversità e del rispetto per la natura.
Stamattina è stata anche inaugurata la compostiera, di fatto la più grande d’Italia tra quelle di un Orto Botanico, un impianto innovativo che permetterà di riciclare tutti i residui vegetali – foglie, rami secchi, frutti caduti dagli alberi – per produrre humus di altissima qualità, per le piante in vaso e in terra. «Un esempio di sostenibilità enorme, un messaggio importante per chi visita l’Orto Botanico – dice il Rettore Massimo Midiri – : non si butta niente, ma si utilizza e si trasforma. Siamo in uno dei luoghi di ricerca più importanti, è un patrimonio di tutti, e come tale va sostenuto e protetto». «Non esiste altro Orto botanico italiano in grado di lavorare oltre cento tonnellate di rifiuti organici l’anno. L’Orto si è fatto bello per i suoi 230 anni dalla sua fondazione, con interventi che lo hanno riportato all’antico splendore» interviene il direttore dell’Orto, Rosario Schicchi, mentre il presidente di Unipa Heritage, Michelangelo Gruttadauria, sottolinea come «la Zagara offre un’ulteriore occasione per ammirare l’Orto in splendida forma, ci sono innumerevoli angoli da scoprire; ed esponiamo per la prima volta anche lo splendido foulard che Hermès ci ha dedicato».
Si è inaugurata la mostra fotografica “Ninfee…” di Giovanni Pepi all’interno dell’Erbario storico del Gymnasium. L’obiettivo si posa sulla collezione di Ninfee, le splendide ed eleganti creature che fluttuano sulle acque dell’Aquarium, la vasca settecentesca dell’Orto, luogo di conservazione di biodiversità, spazio di riflessione e di dialogo tra passato e presente, ma anche scrigno di bellezza.
IL PROGRAMMA DI SABATO 17 E DOMENICA 18 MAGGIO
LE COLLEZIONI. Si visitano le collezioni di orchidee tropicali dell’Orto e dei soci Amao (Associazione Meridionale Amatori Orchidee); sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, domenica dalle 11 alle 13, anche la Serra delle Cactaceae.
La bellezza che si racconta
Sabato dalle 9 alle 14, l’Aula Di Martino ospiterà un focus sulla biodiversità mediterranea con una conferenza organizzata nell’ambito del progetto Erasmus+ KA220 RACinE, che coinvolge l’Istituto Superiore Majorana di Palermo. Studiosi, esperti e i ricercatori CREA e UNIPA dialogheranno con gli studenti. Sarà visitabile la mostra fotografica curata dagli studenti coinvolti nel progetto.
ZAGARA KIDS
I laboratori Zagara Kids, curati da CoopCulture, invitano bambine e bambini a esplorare l’Orto tra alberi secolari e piante esotiche. Si va alla scoperta del ficus magnolioide, delle mimose sensibili e del misterioso “sangue di drago”, per imparare divertendosi (sabato e domenica alle 12, 16 e 18).
Tre i laboratori creativi:
– “Bon bon di semi“ (sabato e domenica): piccole sfere d’argilla piene di semi da portare a casa e piantare;
– “Serra di primavera“: si costruirà una mini-serra con materiali riciclati (sabato alle 11.30, domenica alle 17.30);
– “Il mio primo terrarium“, per realizzare un micro-ecosistema da custodire (sabato alle 16.30, domenica alle 11.30).
Incontri, libri e giardinaggio
Nella Serra delle orchidee sabato alle 11 “Disegna la tua giggia“, laboratorio creativo gratuito, a cura di Silvia Battaglini. E dalle 11.30 alle 13.30 sarà possibile partecipare a una visita guidata alla Serra con un laboratorio dimostrativo di coltivazione, cura e rinvaso delle orchidee a cura di AMAO (Associazione Meridionale Amatori Orchidee).
Sia sabato che domenica alle 15, il laboratorio “Propagazione delle piante”, a cura di Salvatore Bellavista, Antonio D’Alessandro e Pietro Schiera. Sempre sabato, alle 16 si presenta il libro “Terroir. Metafisica del territorio (e del vino)” di Antonella Giardina e Cristian Aiello (Pungitopo edizioni), introdotto da Nicola Francesca. Alle 17.30, Paolo Inglese presenterà “Piante e popoli. Le specie che hanno fatto la storia dell’uomo” di Raffaele Testolin, agronomo ed esperto di risorse genetiche vegetali di fama mondiale (Forum editrice).
Domenica alle 12, conferenza sui bulbi da fiore nei giardini contemporanei e presentazione del volume “Bulbomania” di Christian Shejbal e Simonetta Chiarugi, che racconta la passione per le quattro principali bulbose (tulipani, giacinti, narcisi e bucaneve) che ha “contagiato” i giardinieri di tutto il mondo. Alle 16 presentazione della “Storia dell’enogastronomia siciliana. Da Polifemo alla patria alimentare” di Mario Liberto (ed. Momenti), introdotto dal direttore Rosario Schicchi.
Domenica alle 17 chiuderà la manifestazione, con la consegna del Premio Zagara di Primavera 2025ai migliori stand botanici e all’allestimento più suggestivo, assegnato dalla giuria composta da Rosario Schicchi, Eliana Lombardo e Aloisa Moncada.