Mascherine trasparenti per sordi: idee contro le barriere comunicative

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Ci aspetta un futuro in cui tutti dovremo indossare le mascherine. Ma avete pensato che questo rappresenterà un problema per i sordomuti? Con le mascherine sarà impossibile per loro leggere il labiale, e di conseguenza sarà impossibile instaurare un rapporto di comunicazione. Sono questi i motivi che hanno spinto l’Associazione siracusana “Sicilia turismo per tutti” a promuovere la realizzazione di un prototipo di mascherine trasparenti.

Per i sordi – dice Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione – le attuali mascherine rappresentano una barriera per la comunicazione perché rendono impossibile la lettura del labiale, tecnica fondamentale che consente loro di comprendere le persone udenti quando parlano, spiega Bernadette Lo Bianco presidente dell’associazione Sicilia Turismo per Tutti. A causa dell’emergenza sanitaria che ci sta colpendo, nel futuro le mascherine di protezione saranno nostre compagne di vita per tanto tempo, in ogni settore delle vita quotidiana (ospedale, farmacie, uffici pubblici, supermercati, negozi in genere, ecc.). Si rende necessario, quindi, la commercializzazione di sistemi di protezione (mascherine) “trasparenti”, che si auspica vengano indossate da tutti, per consentire alle persone sorde di leggere il labiale di chi parla. Fra l’altro, questi ausili garantirebbero anche la facile riconoscibilità di ogni persona, escludendo il pericolo del travisamento”.

Il prototipo di mascherina “per tutti” è stato ideato dai siciliani Antonella Dimoli (assistente all’autonomia e alla comunicazione), Fabio Di Pietro in collaborazione con l’ingegnere Rosario Zagami che ha provveduto alla realizzazione del prototipo tramite stampante 3d.

Dello stesso problema si stanno occupando anche altre associazioni e aziende. In un servizio del Tg3 Sicilia dello scorso 18 marzo veniva sollevata la questione, focalizzando l’attenzione soprattutto su come questi problemi comunicativi possano diventare gravi in situazioni di emergenza.

In Piemonte hanno avuto la stessa idea i sindaci di Collegno e Grugliasco che, insieme ad un imprenditore torinese, Francesco Tortorelli della ‘Grugliasco Ricambi’, azienda del settore automobilistico, ha convertito la produzione per creare la mascherina solidale. Le mascherine trasparenti sono state distribuite gratuitamente nei paesi amministrati da Francesco Casciano e Roberto Montà. Il ringraziamento delle persone con deficit uditivi, è un video commovente realizzato da EuroNews che potete vedere al link qui sotto.

Secondo quanto riportato dal Corriere, la prima ad avere l’idea è stata Ashley Lawrence, ventunenne americana che alla Eastern Kentucky University che studia per diventare assistente alla comunicazione delle persone sorde. La sua idea ha sollevato così tanto interesse da convincerla a lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma Go Fund Me per finanziare una piccola produzione, raggiungendo in pochi giorni aveva raggiunto il target e lanciando l’idea a livello mondiale.

L’esempio di Ashley In Italia è piaciuto molto ad una signora sordomuta che l’ha fatta conoscere alla cooperativa veneta Filò di Massimo Rezza, attiva nella moda etica. «A metà marzo mi ha contattato una signora sordomuta e ci ha parlato non soltanto del loro problema, ma anche della soluzione possibile». Rezza ha subito cambiato modello produttivo da accessori in pelle a mascherine, ha messo al lavoro i soci nelle loro case a sono nati i primi prototipi.

Anche la presidente dell’associazione «Giorgioforever» di Taranto Carla Luccarelli, dopo aver letto dell’iniziativa della studentessa americana, ha iniziato a produrre e donare mascherine con la plastica al centro: «Non sono mascherine conformi – ha precisato Luccarelli sul sito del Csv di Taranto – ma possono essere un ausilio temporaneo quando bisogna far leggere il labiale».

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