L’estate 2025 è stata segnata da un insolito tormentone: il ronzio incessante delle vespe, che hanno invaso numerose spiagge italiane. Le temperature sempre più elevate non solo favoriscono la proliferazione degli insetti, ma ne aumentano anche l’aggressività.
Il caldo sta trasformando il territorio italiano in un ambiente ideale per specie aliene, comprese le vespe. Quando le temperature salgono, gli insetti diventano particolarmente irritabili, proteggendo i loro nidi con maggiore ferocia. L’innalzamento del clima accelera il ciclo di sviluppo di queste creature, aumentando la loro necessità di cibo e acqua e moltiplicando gli incontri ravvicinati con gli esseri umani, con un conseguente incremento di punture e attacchi.
Nello specifico, la vespa Orientalis, già presente nelle regioni meridionali come Campania e Sicilia, si è espansa verso il Nord Italia negli ultimi anni, conquistando territori fuori dal suo originario areale. Questo fenomeno sta sollevando diverse preoccupazioni, soprattutto per il settore dell’apicoltura.
Un problema importante riguarda proprio le api: le larve della vespa orientalis si nutrono di esse, catturate dalle operaie in maniera crudele. Di solito le api vengono afferrate durante il volo e poi decapitate e smembrate.
Attualmente, gli effetti dell’invasione sono evidenti soprattutto nelle regioni meridionali, dove l’impatto del calabrone orientale sta causando una significativa diminuzione della popolazione di api. Tuttavia, la progressiva diffusione verso il nord potrebbe presto rappresentare una seria minaccia per gli apicoltori italiani.
