Servizio di telemedicina e presa in carico del paziente nefrologico

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Avviato all’Ast di Macerata il servizio di telemedicina e presa in carico del paziente nefrologico. La prestazione è erogata dagli specialisti del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Macerata, diretto dal dottor Franco Sopranzi. Consente di visitare e verificare, in tempo reale, le condizioni di salute dei pazienti affetti da insufficienza renale cronica e sottoposti a dialisi peritoneale domiciliare, senza che si debbano muovere dalla loro abitazione. Un servizio utile anche alle persone che vivono nelle aree del cratere sismico e dell’entroterra, più lontane dagli ospedali e che raggiunge pure i pazienti che effettuano il trattamento dialitico presso l’Ospedale di Camerino. Le Marche sono tra le prime regioni, in Italia, ad attivare la prestazione che consente, tra le altre cose, di ottimizzare la gestione delle risorse pubbliche: un solo infermiere può interagire con sei pazienti, assistendoli. Operativo da un mese presso l’Ast di Macerata, il servizio è stato presentato oggi alla stampa. “La carenza di medici di medicina generale ha

privato i territori interni di alcuni servizi sanitari fondamentali – dice il vice presidente della Giunta e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Questa carenza ha avuto un riflesso anche nell’afflusso ai pronto soccorso. Una delle misure che, come Regione, stiamo mettendo in campo, è quella della telemedicina, che si affianca alle altre iniziative già attivate, come la farmacia dei servizi e gli ambulatori

funzionali territoriali per l’aggregazione dei medici di medicina generale. Si tratta di innovazioni che si aggiungono ai cinquanta punti Salute sul territorio regionale, tre dei quali già operativi, e attraverso i quali i pazienti possono beneficiare di esami strumentali (holter pressorio e cardiaco, ed elettrocardiogramma), con trasferimento telematico dei referti”.

Secondo il direttore generale dell’Ast Macerata Marco Ricci, “la telemedicina, applicata alla dialisi è la realizzazione concreta della medicina di prossimità. E’ solo un inizio. Oggi abbiamo in funzione tre totem (apparecchiature dedicate alla telemedicina); l’obiettivo è averne in funzione almeno otto rispetto alla trentina di pazienti in cura a Macerata”. (Ansa)

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